Con i Mondiali al via in due settimane, la Francia guarda con estrema preoccupazione alla difesa del titolo conquistato quattro anni fa in Russia
Da alcuni giorni in Francia infuria il dibattito circa le condizioni di salute del calcio francese, del suo campionato ma soprattutto della Nazionale, campione del mondo in carica dopo la vittoria di Russia 2018.
Una formazione che ha indubbiamente grandissime qualità, alcune splendide individualità. Che vanta un gruppo formidabile e un allenatore capaci di essere padre e padrone: Didier Deschamps.
Francia, i Mondiali quattro anni dopo
Ma i giornali francesi nel corso delle ultime settimane hanno analizzato con molta completezza un momento non semplice a causa di infortuni, giocatori che si stanno dimostrando in scarsa condizione e soprattutto un gruppo diviso in clan che avrebbero in qualche modo minato la tranquillità e l’unità dello spogliatoio. Gli ultimi risultati della nazionale francese in Nations League sono stati tutt’altro che esaltanti. E questo si è tradotto in una serie di pronostici al ribasso per la squadra campione che, nella media delle quote internazionali al momento è al terzo posto tra le favorite alle spalle di Brasile e Argentina.
Il ruolo di Olivier Giroud
Con N’Golo Kante e Paul Pogba esclusi a causa di infortuni, e non senza polemiche per la gestione della terapia che si è rivelata fallimentare per entrambi, la Francia è aggrappata al suo Pallone d’Oro, Karim Benzem e a Kylian Mbappè, protagonista di non poche polemiche nel corso delle ultime settimane che riguardano anche una questione di carattere economico. Mbappè è stato tra i primi a rifiutarsi di accettare le condizioni comuni su foto e materiale promozionale con la divisa della Nazionale. A poco a poco altri giocatori gli si sono accodati. E la FFF, la federazione francese di calcio, ha dovuto trovare rapidamente un accordo: anche se non tutti i calciatori erano in sintonia su questo argomento.
Stando agli ultimi approfondimenti Mbappè e Benzema sono due anime, non profondamente lontane e forse anche divise, di questa squadra. I due pare non vadano particolarmente d’accordo. E Deschamps sta cercando disperatamente di ricreare quell’armonia che fece il miracolo in Russia. Ma a distanza di quattro anni tutto sembra estremamente diverso.
Ago della bilancia è diventato Olivier Giroud. L’attaccante del Milan, 36 anni, è una sorta di testimonial. Un senatore in grado di facilitare il dialogo. Ha ottimi rapporti sia con Benzema che con Mbappè. E se fino a qualche mese fa il suo nome non sembrava tra quelli da inserire nel roster, ora proprio Giroud si scopre potrebbe fare molto comodo. Sia umanamente che tecnicamente.
Deschamps ha annunciato che comunicherà in nomi dei convocati prima ai giocatori, singolarmente: e poi alla stampa. Giroud avrebbe già ricevuto una chiamata personale del CT e avrebbe risposto… “presente”.
