I due club di Milano sono intenzionati ad avere uno stadio di proprietà ed entrambe le società si stanno muovendo con i rispettivi progetti
La questione relativa al nuovo stadio tiene banco da diverso tempo a Milano. Se ne parla già da un po’, ma i rinvii sono stati tanti. Sia Milan che Inter, nel luglio del 2019, hanno presentato congiuntamente a Palazzo Marino il progetto per un nuovo stadio. Il costo previsto era di circa 1,2 miliardi di euro. Con il passare del tempo resta però sempre l’incognita sul fatto di abbattere completamente San Siro oppure puntare a una ristrutturazione della già esistente struttura, come spera la maggior parte dei tifosi.
Qualora si optasse per la prima ipotesi, i dirigenti del Milan hanno aperto alla possibilità di realizzare da soli un loro stadio di proprietà lontano da San Siro; si parla di Sesto San Giovanni, San Donato o l’ippodromo La Maura e Rozzano. L’unica certezza è che sarà un posto moderno, ma soprattutto di proprietà e quest’ultimo è un dettaglio che al momento caratterizza i top club europei. Tuttavia, stando a quanto riporta La Gazzetta dello Sport, anche l’Inter avrebbe individuato l’aera per il nuovo stadio.
Inter, scelta la zona del nuovo stadio
Il club di Steven Zhang punta al nuovo stadio, che non sarà il Meazza. Ci sarebbe già un’area individuata, all’interno del comune di Milano; si tratterebbe di un terreno privato e la società nerazzurra ha in essere un accordo blindato con l’imprenditore proprietario della zona, si legge sul quotidiano. Al momento la location è top secret, ma con molta probabilità non lo rimarrà a lungo.
L’Inter così si è mossa, individuando una zona per costruire l’impianto di proprietà in autonomia. Sui terreni sono già stati effettuati sopralluoghi, che hanno evidentemente avuto esito positivo. Se così fosse, si andrebbe dunque definitivamente verso la costruzione di due nuovi stadi, con la gestione di San Siro che a quel punto sarebbe totalmente a carico del Comune. La società nerazzurra ha vissuto le mosse e la comunicazione di Cardinale degli ultimi tempi come un vero e proprio sgarbo istituzionale e le frecciate a distanza non mancano. Milano si avvia dunque a copiare le grandi capitali calcistiche europee, dove ogni club ha il suo stadio di proprietà; il che significa certamente un investimento più alto in fase di progettazione e costruzione, ma anche ricavi maggiori.
