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TRAMEZZANI: “CON SCUDETTO, SPALLETTI PUO’ CHIUDERE CICLO A NAPOLI. BALOTELLI ANCORA L’ITALIANO PIU’ FORTE”

Paolo Tramezzani, allenatore ed ex giocatore, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.

Paolo Tramezzani ai tempi del Sion (Ansa Foto)

“CON SCUDETTO, SPALLETTI PUO’ CHIUDERE CICLO A NAPOLI” – “Penso che oggi sia pronto a sedere su qualunque panchina, potrebbe anche essere invogliato a cambiare, secondo me a Napoli se vince lo Scudetto apre e chiude un ciclo per la particolarità e passionalità della piazza. Credo che stia facendo il massimo già ora, può vincere il campionato e andare avanti in Champions League, è una squadra che non deve temere nessuno. Credo lo vedremo in altri campionati anche in panchine più prestigiose. Tutti parlano bene di lui ora ma penso che siamo arrivati in ritardo nel giudizio complessivo su di lui. Si ricordano spesso solo le polemiche in cui è stato protagonista, il caso Icardi, il caso Totti. Al di là di come ha gestito i due capitani, uno figlio della città di Roma, lui ci ha sempre messo la faccia e questo mi piace molto, penso abbia dimostrato di essere insieme ad Ancelotti e Conte il tecnico italiano più forte”.

“BALOTELLI E’ ANCORA IL GIOCATORE ITALIANO PIU’ FORTE” – “Mario probabilmente ha pagato alcuni errori dovuti al carattere, io però ho scoperto un ragazzo straordinario, buono, sensibile. Da calciatore è ancora oggi, e lo ha dimostrato nei due e mesi e mezzo in cui siamo stati assieme a Sion, è il giocatore italiano più forte per mezzi, talento, qualità individuale e colpi. Il grande dispiacere personalmente avendo un grande rispetto per la persona è che negli ultimi anni non ha giocato in squadre d’alto livello come a inizio carriera, quanto sia rammaricato di ciò non lo posso sapere, ma ne ho visti pochi di giocatori bravi come lui”.

“ALLEGRI E MOURINHO DUE NUMERI UNO ASSOLUTI” – “Sono due numeri uno assoluti, poi ovviamente capisco che tanti vorrebbero vedere un calcio differente, però penso che le loro squadre rappresentino bene quelli che sono loro come allenatori, tecnici che sono vincenti, che puntano al risultato e che si adattano alle squadre che hanno, penso che difficilmente con un altro tecnico vedremmo la Roma giocare meglio. La Juventus ha avuto tante assenze, Pogba, Di Maria ogni tanto sì e ogni tanto no, penso ci si aspettasse qualcosa in più da Paredes. Poi bisogna vedere i contesti, Allegri ha dovuto far fronte ai problemi societari e Roma è sempre una piazza difficile, Mourinho da questo punto di vista ha fatto un capolavoro”.

“PENSO CHE SIMONE INZAGHI SIA IN LINEA CON GLI OBIETTIVI” – “La proprietà è stata molto chiara, ha detto che si aspettava di più dal punto di vista dei risultati e soprattutto della continuità. Una squadra che vuole restare attaccata alla lotta Scudetto non può permettersi di perdere 7 partite, è anche vero però che il Napoli sta facendo un campionato di un’altra categoria. Simone Inzaghi lo conosco bene, ci ho anche giocato assieme. Da tecnico ha sempre trovato risultati facendo giocare bene le sue squadre. Al di là del fatto che doveva evitare qualche sconfitta, penso sia in linea con quelli che dovevano essere gli obiettivi dell’Inter. Chiaro che sarà importante vedere come finirà questa stagione, il cammino è assolutamente positivo però secondo me fino ad oggi”.

“LA ROMA ALL’OLIMPICO E’ BELLISSIMA DA VEDERE” – “La Roma ha un’atmosfera unica in quello stadio, riesce ad esprimersi al meglio. C’è empatia come ha sottolineato Mourinho e credo l’abbia creata lui insieme ai suoi giocatori. Non ho ancora capito se sia il pubblico a trascinare la squadra o viceversa. Sta di fatto che è bellissimo vedere la Roma giocare all’Olimpico, uno stadio che dà tanto e anche ieri ha fatto la differenza. A me poi la Roma è piaciuta tanto anche nell’interpretazione della partita e nelle dinamiche. La Juventus è una squadra che non muore mai, che si ritrova sempre, che è capace di sfruttare le caratteristiche individuali, la gara di ieri fa vedere come un giocatore come Di Maria può spostare le dinamiche. Penso entrambe abbiano dato un bel segnale al calcio italiano”.

Davide Marchiol

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