Luciano Spalletti ha colto di sorpresa il suo capitano: la confessione di Giovanni Di Lorenzo
Giovanni Di Lorenzo sta accarezzando il sogno di vincere lo Scudetto. Ormai il vantaggio con le altre avversarie in campionato è enorme, quasi impossibile da colmare. Manca la certezza aritmetica, ma Napoli e il Napoli sembrano pronte a scoppiare di gioia dopo 33 anni dall’ultimo tricolore.
Il capitano azzurro sta conducendo egregiamente la squadra a dei successi insperati ad inizio stagione. E pensare che Giovanni ha raccolto l’eredità pesante di Lorenzo Insigne solo la scorsa estate, quando in realtà sembrava tutto fatto per il passaggio di consegne tra l’ex attaccante azzurro e Zielinski. Le cose sono andate diversamente.
Di Lorenzo svela com’è diventato capitano del Napoli
Al termine della passata stagione, quando Lorenzo Insigne ha lasciato lo spogliatoio azzurro, la fascia di capitano sarebbe dovuta andare di diritto a Koulibaly. E in effetti, il centrale senegalese era pronto a raccogliere l’eredità in ritiro, ma contemporaneamente non è stato trovato l’accordo per rinnovare il contratto con la società e di conseguenza è stato ceduto al Chelsea. Dunque, lo spogliatoio del Napoli si è ritrovato senza capitani ad inizio stagione, con Zielinski calciatore con più anni in azzurro rispetto a tanti altri colleghi.

A rigor di logica, la fascia sarebbe dovuta andare sul braccio del polacco, ma i compagni di squadra hanno deciso di essere rappresentati da Giovanni Di Lorenzo, solo al quarto anno di Napoli. “Sono stato già capitano da ragazzo – ha ricordato il difensore partenopeo a La Repubblica – Le responsabilità mi piacciono. Non mi aspettavo di essere scelto da Spalletti e dai compagni. Li ringrazio per la fiducia“.
Mai scelta fu più azzeccata. Tutta la tifoseria riconosce con un certo rispetto la decisione del Napoli di far indossare la fascia a Di Lorenzo, esempio di professionalità e uomo carismatico per l’intera rosa azzurra. Oltretutto, da quando ha avuto quest’incarico ha iniziato un rituale pre-partita che sta portando anche fortuna alla squadra. Infatti, prima del fischio d’inizio di ogni gara, gli undici titolari si stringono in cerchio nella propria metà campo e si caricano a vicenda. L’immagine del gruppo unito a centrocampo è ormai già copertina della stagione azzurra.