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Juventus, fra strategie difensive e ipotesi: tutti i prossimi passaggi sul fronte inchiesta

Chiesa Juventus

La Juventus è concentrata su questioni di campo e anche sugli aspetti di giustizia sportiva e quella ordinaria: cosa potrebbe accadere sul fronte dei 15 punti di penalizzazione? Tutti i dettagli. 

Il prossimo 27 marzo il gip Marco Picco sceglierà se rinviare a giudizio la Juventus – in qualità di persona giuridica – e gli ex dodici dirigenti, fra questi ci sono l’ex presidente Andrea Agnelli e il vice Pavel Nedved. L’inchiesta Prisma procede e adesso si conosceranno gli effetti con i reati contestati.

Chiesa Juventus
Chiesa durante una gara con la maglia della Juventus (TvPlay.it)

Il club juventino deve difendersi dalle accuse di ostacoli all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche, false comunicazioni sociali, dichiarazione fraudolenta con fatture o documenti per operazioni non esistenti e conseguente manipolazione del mercato.

La vicenda

La Procura Federale, guidata da Giuseppe Chiné, si basa in maniera quasi esclusiva sulle intercettazioni giunte da Torino, ma in caso di non rinvio a giudizio ciò significherebbe perdere il contesto primario dal quale sarebbero arrivate le sanzioni inflitte dai giudici della Corte Federale d’Appello. I rischi non finiscono pero qui perché anche i giocatori firmatari delle carte potrebbe rischiare squalifiche per “almeno un mese“, a meno di dimostrazione circa l’inconsapevolezza sulla carta sottoscritta in quel determinato periodo.

Nedved Agnelli
Nedved e Agnelli, i rischi da correre in casa Juventus (TvPlay.it)

Per i club, invece, non sarebbe da escludere una maxi multa per quanto accaduto. Al momento risulta alquanto difficile che ad una conferma della penalizzazione (-15) possa aggiungersene un’altra, ma in casi come questi tutto può essere stravolto nel giro di pochissimo tempo. Nel caso specifico, però, l’inchiesta parte dal primo grado di giudizio, nello specifico Tribunale Federale, e non dal secondo grado (quindi Corteo d’Appello).

Fatto sta che fra le varie giustizie in atto, l’idea di concludere il filone stipendi prima del termine della stagione sembra alquanto ipotizzabile. Successivamente ci sarà da comprendere anche la scelta della UEFA, variabile al momento non del tutto chiara. L’unica cosa certa è che l’organo ha deciso di attendere i risultati della giustizia sportiva italiana, poi dovrebbe regolarsi di conseguenza.

La strategia della Juve

Sta di fatto che nel corposo ricorso presentato dalla Juventus emergerebbero diversi aspetti. Nello specifico, infatti, nell’iniziale atto di deferimento non si citerebbe l’articolo 4, elemento decisivo per la condanna dei dirigenti. Anche su questo fronte la Juventus è pronta con il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport.

Sul fronte della giustizia sportiva ci sarebbero invece quattro possibilità. Nel primo caso il ricorso potrebbe essere giudicato inammissibile, il secondo sarebbe invece ammissibile e respinto. Le altre due ipotesi sono: accoglimento del ricorso con annullamento della sentenza oppure rimandato alla Corte Federale d’Appello, da qui la richiesta di motivare e specificare con maggiori dettagli la decisione. Negli ultimi due casi, inoltre, la restituzione dei 15 punti di penalizzazione potrebbe avvenire in forma definitiva o mediante un nuovo pronunciamento che rimetterebbe tutto in gioco.

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