Rivoluzione Mourinho, Roma a pezzi: la mossa per sognare la Champions

Rivoluzione Roma a Bologna: Mou parte senza Dybala e Rui Patricio. Da dove passa la rimonta al quarto posto? 

La vittoria casalinga contro il Bayer Leverkusen ha fatto gioire i tifosi capitolini, ma con moderazione. Il risultato minimo, 1-0, lascia ben sperare in vista della gara di ritorno, ma non lascia affatto tranquilli.

Ad oggi è chiarissimo come in Germania la Roma dovrà andare a soffrire, con tanto catenaccio e denti più che stretti, ma avrà probabilmente a disposizione i titolari dall’inizio. Certamente Dybala e Wijnaldum, forse Smalling e chissà che El Shaarawy non possa addirittura farcela.

La semifinale di Europa League scotta non solo perché significherebbe giocare la seconda finale europea consecutiva, ma anche perché ti permetterebbe di vincere un trofeo, qualificarti in Champions League da testa di serie e andare fra qualche mese a disputare persino la Supercoppa Europea, ma soprattutto perché in campionato il filo del discorso i giallorossi lo hanno perso da un bel po’.

I troppi infortuni delle ultime settimane sono arrivati tutti insieme e tutti nel momento sbagliato, così la squadra di Mou ha fatto appena due punti fra Atalanta, Inter, Milan e Monza, passando da un +6 sull’Inter sesta a vedere il quarto posto come un miraggio.

Out Dybala e Rui Patricio: da dove passa la rimonta al quarto posto

Se per lo scontro di giovedì, i capitolini potrebbero averli ritrovati tutti, nella trasferta di Bologna, il mister Josè Mourinho non ci ha pensato due volte a lasciare a casa moltissimi degli imprescindibili, risparmiando persino il viaggio ad alcuni di loro.

Un po’ come se si fosse detto: “meglio non portarli che se poi mi tentano li metto”. E lo Special One, che vuole sempre vincere, lo sa benissimo che a partita in corso uno spezzone alla Joya gliel’avrebbe regalata volentieri. Un atto di gola che però sarebbe potuto costargli la condizione fisica.

E così il portoghese, oltre a Dybala, ha scelto di lasciare a casa anche Rui Patricio e Smalling, oltre agli infortunati Kumbulla, Karsdorp, El Shaarawy e Llorente.

Anche fra chi è disponibile, però, molti partiranno per seguire lo svolgimento del match dalla panchina. E allora spazio in porta a Svilar, quindi Cristante adattato ancora a centrale, ma Celik da braccetto assieme a Ibanez. Niente Mancini, che si riposa.

Lo stesso fa anche Spinazzola, con Zalewski titolare a destra e il giovanissimo Missori sulla corsia mancina. In mezzo al campo, spazio alla gioventù, con Bove, in gol col Leverkusen, ad accompagnare Tahirovic.

Sulla trequarti, però, la scelta è quella di non privarsi di capitan Pellegrini, affiancando però Abraham a Solbakken.

Proprio da quest’ultimo passano le speranze della Champions: il norvegese non è stato inserito in lista Uefa e da quando è arrivato a gennaio, pian piano ha sempre guadagnato più minuti nello scacchiere del tecnico.

Il centravanti ex Bodo si è anche tolto la soddisfazione di siglare la rete della vittoria (l’unica della partita) contro il Verona e un assist nel 3-0 contro la Sampdoria, fresca retrocessa.

Affiancando Tammy Abraham, potrà agire, nelle indicazioni del mister, sia da trequartista che da seconda punta, così come da attaccante centrale, quando l’inglese si abbasserà a prender la palla sulla linea dei centrocampisti.

Per questo motivo i tifosi che partono alla volta di Bologna si affidano completamente a Solbakken per una trasferta che appare proibitiva ma che se onorata potrebbe diventare fondamentale.