Allegri è stato ufficialmente confermato e la Juventus ripartirà da lui: ecco come cambia il futuro dei bianconeri ad oggi e con il settimo posto.
Dopo mesi di chiacchiere e speculazioni, si è conclusa la disastrosa stagione della Juventus. Catastrofica nei tribunali, ma certamente meno sul campo, lì dove (come il mister ha ripetuto più volte) i bianconeri avrebbero chiuso in piena zona Champions.
Eppure alla luce del verdetto che ha comminato alla società piemontese dieci punti di penalizzazione, la vecchia signora ripartirà dalla Conference League, Uefa permettendo.
Lì dove la Fiorentina ha fallito, perdendo di misura contro il West Ham nella finalissima di Praga, subendo gol al 90esimo, conseguenza della scelta di giocare ancora a difesa alta nonostante la situazione non lo permettesse, ci proverà la squadra strisciata, ancora sotto il controllo di Massimiliano Allegri.
Allegri confermato: cosa succede adesso alla Juventus?
Le parole del CEO della Juventus Maurizio Scanavino sono state perentorie e senza alcuna possibilità di fraintendimento: il diktat societario sarà quello di ripartire ancora dal mister toscano, con il tecnico che “Non è mai stato in discussione” e “con lui c’è condivisione totale”.
Un attestato di stima consegnato nelle mani dell’allenatore ex Milan poiché, secondo l’Amministratore Delegato che ha affermato come “con lui abbiamo attraversato la bufera” e che “ora programmeremo con più serenità”.
Dopo aver promosso Giovanni Manna come Direttore Sportivo, responsabile di un lavoro egregio, ci ha tenuto a sottolineare come Giuntoli, essendo al momento sotto contratto con il Napoli, non è un profilo del quale parlare.
L’iniezione di fiducia per Massimiliano Allegri aprirà scenari non scontati che adesso obbligheranno i bianconeri a riprogrammare il futuro: partendo dalla difesa, dove si sta cercando di arrivare ad una risoluzione consensuale con Alex Sandro, e quindi si andrà ad opzionare un lotto di braccetti mancini, passando per la fascia destra, dove Cuadrado tiene sulla schiena il peso di 35 primavere e che è forse giunto al capolinea della sua avventura.
Quindi andrà valutato il prossimo passo relativo ad Adrien Rabiot, che è esploso quest’anno dopo svariate stagioni negative e per rimanere chiede uno sforzo probabilmente spropositato ad una dirigenza che non avrà nemmeno gli introiti della Champions League.
Infine i tanti calciatori in prestito: se Rovella, dopo la positiva stagione al Monza, tornerà per avere minutaggio e prendere, almeno numericamente, il posto di un deludente Paredes, calciatori come Zakaria, Arthur e McKennie sono esuberi massicci, a peso d’oro. Così come lo è Kulusevski, che Allegri fa fatica a vedere come possibile titolare, avendo anche fra le ali a disposizione Chiesa e Kostic, attendendo che si valuti il futuro di Di Maria, ad oggi con un piede e mezzo sull’autobus che lascia la città.
La Juventus ricomincia dalla terza competizione europea, con l’obiettivo di portare un’italiana in finale per il terzo anno consecutivo su tre totali disputate, ma l’unica certezza è che ancora una volta a muovere le pedine sarà ancora Massimiliano Allegri.
