Il futuro di Max Allegri sulla panchina della Juve è ancora tutto da scrivere: ecco perché c’entra Gasperini nella decisione del club
Un posto in Champions ma non solo: la sfida di domani tra Juventus ed Atalanta è anche un match tra due allenatori che sono quasi agli antipodi, almeno come idee di calcio generate in campo. I bianconeri sono reduci da quattro punti raccolti nelle ultime cinque gare ed hanno un disperato bisogno di tornare al successo per blindare la qualificazione alla prossima edizione della Champions, obiettivo prioritario alla Continassa.
Un altro risultato negativo potrebbe infatti innescare scenari dove tutto può essere prevedibile. L’Atalanta, invece, ha quasi una necessità di far punti dopo la sconfitta contro il Bologna ed una corsa Champions League più serrata che mai. Come detto, poi, la sfida tra bianconeri ed orobici è anche una gara dentro la gara tra Gasperini ed Allegri che può in un certo senso condizionare anche il futuro della panchina bianconera.
Gasperini, non è un mistero, sogna da tempo di poter allenare la Juve, lui, di Grugliasco e cresciuto nel club bianconero arrivato a guidare solo la Primavera dei bianconeri. In caso di addio di Max Allegri, però, non è certo Gasp il candidato principale per il reparto difensivo.
I possibili successori di Allegri sulla panchina bianconera sono coloro che possono essere considerati suoi “figli calcistici”, per idee, contenuti e metodologia di lavoro. Il riferimento più eclatante è quello di Thiago Motta quarto in classifica con il suo Bologna, una delle favole più belle di questa Serie A.
“C’è qualcosa di Gasperini nel mio calcio” l’ammissione di Motta che ha ammesso di essere stato ammaliato dal tecnico dell’Atalanta per il suo lavoro nel quotidiano e nel modo di lavorare. Concetti che poi l’ex centrocampista ha fatto suoi trasformando il Bologna nella formazione ammirata da tutti oggi.
Ecco perché, se non è da escludere un rinnovo di Allegri a fine stagione con il proseguimento del rapporto con il club bianconero, va considerato tra i favoriti proprio Motta per la successione del livornese. Da un figlio di Gasperini all’altro, impossibile non citare Raffaele Palladino, attuale tecnico del Genoa che proprio contro la Juve conquistò la sua prima vittoria in Serie A alla guida dei brianzoli.
Lo stesso napoletano – che peraltro ha anche indossato la maglia della Juve da calciatore – ha avuto parole di stima ed affetto per Gasperini e per quel Genoa con cui si è tolto “grandi soddisfazioni”. L’ultimo, ma non in ordine di importanza, è Igor Tudor, una sorta di gasperiniano di seconda generazione, avendo avuto influenze da Juric, lui sì plasmatosi con Gasp come allenatore.
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