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Riccardo Bigon: “Il ruolo del direttore sportivo è molto cambiato. Napoli? Quest’anno c’è una atmosfera particolare”

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Giancarlo Pacelli

Riccardo Bigon, ex direttore sportivo di Napoli e Bologna, è intervenuto a Stopandgoal.com in onda su TvPLay.

Riccardo Bigon ai microfoni di TvPLay

Sul Napoli capolista: “Dal punto di vista tecnico non è che negli anni passati fossero stati meno forti, quest’anno c’è una atmosfera particolare. Per vincere uno scudetto servono tuttavia anche le componente ambientali. Da questo punto di vista sembrerebbe una stagione indirizzata bene, ma chi conosce il calcio sà che potrebbero accadere molte cose. Sicuramente ci sono tutti gli elementi per una stagione straordinaria“.

Sul suo futuro da direttore sportivo: “Mio ritorno in Serie A? Domanda interessante, in questo momento è difficile dirlo. Dal punto di vista dirigenziale non ci sono opportunità. Diciotto anni di Serie A sono tanti, ma ora è arrivato il momento dello studio. Chi fa questo lavoro sa che non è semplice fare lo spttatore, però sono cose che capitano e che accetto di buon grado. Approfitterò della stagione per fare cose che negli anni non sono riuscito a fare. Spero di trovare una sfida interessante“.

Su Allegri e la Juventus: “Uscire da questa situazione? Io come ho detto penso che sia difficile non avere la certezza che alla Juve ci siano le qualità per risollevare la stagione. E’ un club con una competenza che parla da sola. La figura del ds è cambiata negli anni. Si sono modificate le dinamiche all’interno dei club, ma secondo me si sta sottovalutando l’importanza del ds non nella parte tecnica, ma dal punto di vista della gestione e dei rapporti interni al club. Si è persa l’importanza di questo ruolo, fondamentale per collegare società e parte tecnica.

Sul momento di Spalletti: “Io lo chamai quando ci fu l’addio di Mazzarri. Era allo Zanit, ma declinò l’offerta, era immerso in un’altra avventura. In questo momento credo che parlino i fatti, Spalletti è un allenatore che è stato bravo a calarsi in una realtà come quella partenopea, in una società di quello spessore. Penso che non ci fossero dubbi sulle sue capacità“.

Giancarlo Pacelli

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