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Pochesci: “Allegri si è imborghesito, solo il gioco di Spalletti non mi fa addormentare”

Sandro Pochesci

Sandro Pochesci, ex tecnico tra le altre di Carpi e Ternana,  ha parlato ai microfoni di calciomercato.it su TVPlay della Serie A e della Juventus.

Quanto farebbe giocare meglio la Juventus Sandro Pochesci? “Allegri è uno dei migliori che abbiamo in Italia, per lui parlano i risultati. Nel calcio moderno non conta il bel gioco o avere delle idee, ma i risultati, la gente non guarda certe finezze. Per giocare bene ci vuole poco. Devi abbinare idee ma anche calciatori adeguati. Sicuramente serve l’allenatore, però sono da venti anni negli spogliatoi, se hai una squadra debole si vede la mano dell’allenatore, se è forte l’allenatore gestisce e basta. Il vero problema è che si guarda solo il risultato, non si costruisce più. Io in promozione proponevo un certo tipo di gioco propositivo, sono contento che vada di moda ora. L’ultimo tecnico che ha portato un reale cambiamento è Arrigo Sacchi. Ora c’è solo uno che propone realmente bel calcio e si chiama Luciano Spalletti. Allegri si è imborghesito e pensa semplicemente al risultato che deve andare ad ottenere. Il tifoso quando Allegri vinceva lo considerava uno dei più forti del mondo. Non abbiamo cultura del bel gioco noi in Italia, stai sicuro che se hai un gioco arrivi in qualche modo a dama sempre. Guardate il Napoli, ci sta facendo rinnamorare del calcio, è superiore al Napoli di Sarri quello di Spalletti”.

Sandro Pochesci
Sandro Pochesci in collegamento telefonico su TvPlay

La filosofia di Pochesci e la Lazio di Sarri

Che cosa serve quindi per arrivare al risultato? “Per me il risultato deve venire attraverso il gioco, ma nel calcio moderno non contano le idee, ma i protagonisti, che sono i calciatori; quindi i tecnici di oggi si affidano semplicemente alla bravura dei propri giocatori e non alla loro. Ci sono giusto due o tre tecnici che propongono qualcosa, ma parlo proprio a livello europeo non solo nazionale, in tantissimi invece propongono cose come il 5-3-2. A me piace il calcio totale, l’ultimo a portare un grosso cambiamento è stato Arrigo Sacchi e ora mi piace Luciano Spalletti, ma è una mia filosofia”.

Il Sarri della Lazio non le piace più? “Ultimamente si sta rivedendo qualcosa, ma non ai livelli di Napoli, Sarri a Napoli aveva la squadra ideale per il suo tipo di gioco. Attualmente solo con Spalletti riesco a guardare per novanta minuti tutta la partita, tutte le altre gare mi fanno addormentare, ma io che sono un amante del bel gioco e di un certo tipo di calcio, poi è chiaro che il campione si adatta alle richieste. Però io voglio vedere qualcosa che si costruisce dal portiere ai 75 metri, poi negli ultimi metri la differenza la fanno i grandissimi calciatori”.

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