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Juventus, 200 milioni non dichiarati: perché il rischio penalizzazione è concreto

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L’inchiesta sul caso plusvalenze mette nei guai la Juventus, respinta richiesta di domiciliari per Agnelli, ma ora rischia anche la squadra.

Le indagini preliminari sul caso plusvalenze riguardanti la Juventus si sono chiuse ieri. Iniziano a venire a galla dunque i risultati delle perquisizioni effettuate verso la fine dell’anno scorso. I tifosi bianconeri ora però dormono tutt’altro che sonni tranquilli. La richiesta di arresti domiciliari per Andrea Agnelli (respinta dal giudice) forse può dare un’idea riguardo la gravità della situazione. Non solo guai per la dirigenza, perché ora rischia anche la squadra, che potrebbe subire una penalizzazione in termini di punti, se non peggio.

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Pavel Nedved e Andrea Agnelli. (ansa)

La Juventus, che già sportivamente non sta navigando in buone acque, passa dalla padella alla brace. Al momento no che sta già vivendo la squadra sul campo, si aggiunge il processo per il caso plusvalenze, che vede coinvolti 16 indagati, tra cui i vertici della dirigenza bianconera Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene, oltre allo stesso club come “persona giuridica”.

L’accusa è di aver alterato i bilanci delle annualità 2018, 2019 e 2020, in ben 2 modi diversi. Il primo è quello delle plusvalenze, con operazioni di mercato in cui i valori dei giocatori coinvolti erano gonfiati scientificamente per far fronte alle esigenze di bilancio. L’altro invece è stato definito “manovra stipendi” e si riferisce a quando la Juventus ha dichiarato ufficialmente che i tesserati avevano rinunciato a 4 mensilità (per un risparmio di 90 milioni) laddove in realtà la mensilità era una sola (risparmio di 22 milioni). Così la Juventus si è di fatto “scontatata” quasi 70 milioni di passivo sul bilancio 2019/20.

Cosa rischia la Juventus

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Andrea Agnelli e Pavel Nedved. (ansa)

Queste manovre hanno permesso alla Juventus di dichiarare nel triennio sopracitato, perdite per poco più di 339 milioni di euro. La cifra reale delle perdite sarebbe invece di oltre 542 milioni. Ora la situazione, che è già piuttosto grave, potrebbe ulteriormente peggiorare. Nonostante sia stato riconosciuto che nell’ambito della questione plusvalenze nessuno può stabilire se il valore di un calciatore sia verosimile o meno, c’è un fattore che può influire in quest’ambito e anche un precedente.

Nelle indagini infatti devono ancora essere analizzate le intercettazioni telefoniche. Qualora queste rivelassero in maniera evidente una premeditazione che confermi i sospetti dell’accusa, la situazione rischierebbe di diventare ancora più pesante. Fu così infatti che il Chievo Verona subì una penalizzazione in ambito di punti. Un’ulteriore aggravante sarebbe se le manovre illecite compiute fossero state necessarie per l’iscrizione al campionato.

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