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Neymar, la sentenza sulla frode è servita: la decisione dei giudici

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Stefano Benzi

C’era grandissima attesa per la decisione da parte dei giudici sulla grave accusa di frode nei confronti del fuoriclasse brasiliano Neymar

Un’accusa grave, frode e tentata corruzione, che poteva portare anche al carcere. Poteva arrivare fino a un massimo di due anni di reclusione la richiesta di detenzione nei confronti del fuoriclasse del Paris Saint Germain Neymar da parte della pubblica accusa spagnola.

Neymar, a processo prima del Mondiale (Foto ANSA)

Ma dopo un procedimento snello e sicuramente meno complicato di quelle che le previsioni della vigilia sembravano far presagire, le accuse sono cadute. Tutte quante.

Neymar, le accuse cadono

Prima ancora della decisione dei giudici Neymar ne esce completamente scagionato. Il giocatore era stato chiamato in causa dalla DIS, la società brasiliana che all’epoca deteneva il 40% dei diritti di immagine del fuoriclasse brasiliano, secondo la quale il club e il giocatore si sarebbero accordati di nascosto per eludere una parte della transazione dai guadagni dell’agenzia.

Dalle accuse alla contro-querela

La querelle giudiziaria sul passaggio di Neymar dal Santos al Barcellona dura da quasi sei anni (Foto ANSA)

All’epoca il Barcellona acquistò il cartellino di Neymar per una cifra vicina ai 50 milioni di dollari. Secondo le accuse, che coinvolgevano anche l’allora presidente del Barcellona Sandro Rosell e il club catalano, le cifre ufficiali sarebbero state diverse profilando l’ipotesi di una frode ai danni della DIS poi nascosta attraverso le testimonianze di alcuni funzionari.

“Non c’è il minimo accenno di reato” ha riconosciuto il pubblico ministero Luis Garcia Canton davanti ai giudici della corte di Barcellona ritirando le accuse e chiedendo la piena assoluzione di tutti gli imputati. Una valutazione che delinea in modo chiaro quella che poi sarà la decisione dei giudici.

Le richieste della DIS erano state di 150 milioni di euro di sanzioni complessive di danni, cinque anni di carcere per Neymar e quattro per Rosell. Le parti adesso si invertono. L’avvocato del giocatore Baker McKenzie, ha detto alle agenzie che Neymar è pronto a controquerelare la DIS per diffamazione, abuso di azione legale e falso. Lo scopo è quello di ottenere un consistente risarcimento danni in termini di immagine. L’ultima testimonianza spetta proprio a Neymar, in campo oggi contro il Troyes nel match di Ligue 1, è fissata per lunedì. Il fuoriclasse sarà collegato dallo studio dei suoi legali di Parigi in videoconferenza.

Il processo segue una lunga trattativa tra DIS e Barcellona per risolvere in via extragiudiziale la vertenza.

Stefano Benzi

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