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Juventus, una squadra che sa di futuro: la scelta controcorrente che fa volare il club

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Samuele Diodato

Quasi all’improvviso, la Juventus sembra avere ora un futuro luminoso davanti: ma tutto parte da lontano, con una scelta unica nel calcio italiano.

La contingenza dei tantissimi infortuni ha portato sotto le luci dei riflettori nella Juventus alcuni elementi giovani. Su tutti, anche vista la titolarità di ieri nel derby d’Italia, gli azzurri Nicolò Fagioli e Fabio Miretti, oltre ovviamente a Samuel Iling-Junior e Matias Soulé. Una tendenza che induce tutti a tirare fuori la frase inflazionata e spesso carica di retorica secondo cui “i giovani devono giocare”.

Juventus, una squadra che sa di futuro: la scelta controcorrente che fa volare il club (Ansa)

Parole che vanno in contrasto a quanto spesso ribadito da Massimiliano Allegri, che ha stabilito l’importanza di un percorso, con alcune tappe imprescindibili, per i ragazzi. Ma la verità è che le ultime partite dei bianconeri dimostrano come la società, nonostante gli ultimi anni privi di gioie, stia cogliendo i frutti di una scelta che ora porta a far sì che i suoi talenti riescano anche a bruciarle, le tappe.

Juventus, un futuro costruito da lontano: la mossa vincente di una societĂ  lungimirante

Juventus, un futuro costruito da lontano: la mossa vincente di una societĂ  lungimirante (Ansa)

Il tecnico della Vecchia Signora ha trovato un tesoro con i giovani summenzionati, e li sta valorizzando. Un qualcosa che il livornese dovrà essere bravo a fare anche quando avrà l’organico al completo. Anche perché, al netto della forza di elementi come Leandro Paredes, è innegabile che Miretti e Fagioli siano riusciti a dare una scossa ed a conquistare il cuore dei tifosi.

Non è dato sapere quanto spazio avranno da qui a fine stagione. Ma l’impressione è che le qualità tecniche, e soprattutto la personalità, ci siano. Riversare il merito tutto a Madre Natura, però, sarebbe un’ottica troppo miope per inquadrare la vicenda. D’altronde, è stata la Juventus stessa a disegnare un percorso diverso per i suoi giovani. Diverso dall’audacia che i tifosi nel gettare i più giovani subito nella mischia, ma anche dal canonico percorso immaginato da Allegri.

Miretti, Fagioli, Iling-Junior e Soulé, infatti, sono tutti giocatori passati dalla troppo spesso dimenticata “seconda squadra” che è nata nel 2018. Un progetto al quale, nonostante l’iniziale adesione di altri club, solo la società di Andrea Agnelli ha tenuto fede. Ed ora può goderne dei risultati. La Juventus Next Gen, militante nella Serie C, ha evidentemente temprato velocemente il carattere di chi ne ha fatto, forse anche più velocemente di quanto riuscirebbe a fare la Primavera.

In quella squadra vi hanno militato tutti i giocatori che ora gli spettatori ammirano spesso incidere nella Juventus. Compreso Fagioli, autore di due gol consecutivi in Serie A con Lecce ed Inter, anche se quest’ultimo, classe 2001, era già stato protagonista in Serie B lo scorso anno con la Cremonese. Miretti, invece, sembra addirittura poter saltare quella tappa: il diciannovenne ha catturato l’attenzione di Allegri già dallo scorso anno, ed il futuro è assolutamente dalla sua parte.

D’altronde, in Serie C ha avuto l’onore di essere parte di una realtà, la Juventus NextGen, che continua a crescere a vista d’occhio. L’anno scorso, alla guida di Lamberto Zauli, il gruppo si è arreso solo al Padova, poi finalista, nei play-off per la promozione in Serie B. Un risultato che la dice lunga su quanto il progetto della Juventus stia avendo successo. Oggi, a giovarne, è anche la squadra dei grandi, e chissà che qualche altra squadra in Italia non si decida a seguire il suo esempio.

L’appello di Chiellini agli altri club italiani

Un importante appello lo ha lanciato anche il capitano della Nazionale campione d’Europa, Giorgio Chiellini, premiato ieri sera con la Targa Scirea-Fair Play: “Fabio (Miretti) è un po’ l’emblema di quello che è stato fatto. Purtroppo le altre squadre non hanno seguito l’esempio dato dalla Juventus, mi auguro che lo facciano”, ha commentato il fresco campione dell’MLS

Nel 2011, a risollevare i bianconeri dal baratro, fu un’altra scelta controcorrente per le abitudini italiane: lo stadio di proprietà. In questo periodo, una cosa simile sta accadendo, con i lampi di intensità e di qualità dei giovani che hanno riportato Massimiliano Allegri vicinissimo alla zona Champions in Serie A. Con l’Allianz Stadium è iniziato un capitolo glorioso della storia di Madama, Miretti e compagni potrebbero essere l’alba di un altro. Ai posteri l’ardua sentenza…

Samuele Diodato

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