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Juventus, Allegri ci prende gusto e batte anche se stesso: i numeri

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Andrea Desideri

Juventus, Allegri c’è e tornano anche i bianconeri: l’allenatore sembra cogliere la matassa da sbrogliare. I numeri del nuovo corso tecnico.

Juventus, batti cinque. I bianconeri ottengono – contro il Verona – la quinta vittoria di fila e si riportano nelle zone alte della classifica. Un’accelerazione inattesa, ma opportuna per l’ambiente bianconero che ritrova certezze e accarezza il sogno di rimettere in piedi una stagione tutt’altro che finita. C’è ancora molto da giocare e definire: questa Juve può recuperare il terreno perduto.

Un nuovo record per il tecnico bianconero (ANSA)

Allegri ha sempre detto che era una questione di testa, prima con il “corto muso”, poi con la convinzione – ripagata – che bisognasse essere più vincenti che simpatici. Tutti mantra che sono serviti alla squadra: ora nuovamente corazzata, in grado di mettere il piede sull’acceleratore e dimostrare alle concorrenti che, se mette la freccia, non ce n’è per nessuno. O quasi.

Juventus, Allegri paragoni: i numeri premiano il tecnico

Allegri comincia sempre così: lento per poi dare tutto in volata. Quest’anno – complice il Mondiale – è necessario non solo per la Juve fare due sprint. Uno prima e l’altro dopo la sosta Qatar: la Vecchia Signora, attualmente, è a portata d’Europa. In una dimensione più da Juve rispetto al recente passato.  Gli incubi di Monza sono finiti, ma potrebbero sempre tornare. Guardia alta e precisione.

L’allenatore continua a sorprendere (ANSA)

I numeri, tuttavia, confortano Allegri: “Acciughina” sì, ma mai alga. Non si lascia trascinare dalla corrente. Macina traguardo dopo traguardo. Ora può battere anche sé stesso. Era dal 2018 che la Juventus non realizzava una striscia di cinque risultati utili consecutivi senza subire reti: in panchina c’era ancora lui. Allegri contro Allegri, come Kramer contro Kramer: basta una combinazione per scombinare tutto. Addirittura battere sé stesso, come fece – in qualche maniera – Dorian Gray. Il ritratto Allegri ce l’ha alla Continassa. Born to be Wilde.

Andrea Desideri

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