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Terremoto in casa Juventus, Lubrano a TVPLAY: “Vi spiego la situazione”

L’avvocato Enrico Lubrano ha parlato del terremoto in casa Juventus ai microfoni di calciomercato.it in onda su Twitch TvPlay. 

Durante la diretta Twitch di Calciomercato.it su TvPlay l’avvocato Enrico Lubrano ha dato la sua sul terremoto in casa Juventus dopo le dimissioni dell’intero cda. Queste le sue parole.

Enrico Lubrano a TvPlay

IL TERREMOTO IN CASA JUVENTUS – “Qui si tratta di capire un dato essenziale, ovvero se la nuova indagine della Procura di Torino comporta nuovi profili. Dobbiamo partire dal fatto che c’è già un precedente in materia di giustizia sportiva, ovvero il proscioglimento della Juventus e di altre società sportive per quanto riguarda il caso plusvalenze. Quello fa giudicato e copre tutto quanto è stato oggetto di quel procedimento disciplinare. Ora bisogna vedere se la nuova indagine della Procura di Torino porta profili nuovi, relativi non solo alle plusvalenze, ma ulteriori. In questo caso il giudicato della giustizia sportiva non coprirebbe se ci fossero ulteriori profili e allora la procura federale potrebbe attivare un nuovo procedimento disciplinare con contradditorio interno, valutando se ci sono gli estremi per il deferimento o meno. A quel punto scatterebbero i due gradi di giustizia federale e un terzo grado eventualmente di fronte al Collegio di Garanzia dello Sport. Se dovesse succedere le pene previste dall’articolo 31 del codice di giustizia sportiva FIGC, che tratta le violazioni in materia gestionale facendo riferimento all’ipotesi base del comma primo, alterazione dei documenti di bilancio, in questo caso ci sarebbe ammenda con diffida. Quando questa alterazione abbia avuto come oggetto quella di ottenere l’ammissione al campionato si rientra nel comma due, scatterebbero quindi possibilità di penalizzazione, retrocessione fino alla non ammissione del club al campionato. C’è una prima ipotesi, la procura di Torino non porta nuovi elementi, a quel punto il procedimento disciplinare non parte proprio. Secondo caso, la procura di Torino porta nuovi elementi e la Procura Federale ritiene di rinvenirli e apre procedimento disciplinare e allora lì la Juventus o viene prosciolta o non viene prosciolta. Nel secondo caso allora poi si andrebbe secondo quanto previsto dal comma due”.

POSSIBILI SVILUPPI E AZIONI DI ALTRE PROCURE – “Non lo possiamo dire e sapere in concreto. Il tema plusvalenze è molto serio, per quanto è dato sapere da fonti note è un tema che riguarda molte società. Il problema è che le società possono inserire come parte attiva in bilancio i valori dei giocatori. Valori dei giocatori che a seguito dell’abolizione del vincolo e della legge Bosman vanno a zero alla scadenza del contratto. Le società, quindi, mettono valore del giocatore Lubrano a 100 con contratto quinquennale, che con l’ammortamento arriva fino a zero. Ma chi può sindacare che Lubrano vale 0 ed è un bidone o vale veramente quella cifra? Questo controllo non è mai stato posto in essere dalla FIGC. Il falso in bilancio è il prodotto della plusvalenza, sei andato a indicarmi in bilancio dei valori che non corrispondono alla realtà. La FIGC non ha mai posto parametri per il valore del giocatore. Ho sempre detto che, per me, se un giocatore prende uno può valere al massimo dieci, puoi anche inserire un valore più alto, ma allora dovrebbe scattare l’allarme con un controllo sul perché è stato segnato quel valore extra. Invece purtroppo già è anomalo ed esiste solo nel calcio il mettere il calciatore come valore attivo nel bilancio, ma anche ammettendo questo servirebbero delle regole per oggettivizzare il valore dei giocatori, la FIGC questo non lo ha mai fatto e questo ha incentivato le società a indicare valori che non sono vicini a quelli di mercato, questo ha acceso i fari di alcune procure e questa è una delle situazioni emerse”.

LE DIMISSIONI – “Qualsiasi componente del cda ha fatto le sue valutazioni decidendo per sé, il fatto che uno si dimetta non comporta una deresponsabilizzazione per tutta l’attività già svolta. È un indice sintomatico che qualcosa la fa pensare. Se reputo di trovarmi su una poltrona scomoda, che hagià ricevuto un’indagine penale allora non voglio più sedere sulla poltrona del cda per evitare altri rischi, ma non sono coperto per il passato. Però è un indice da parte dei singoli consiglieri d’amministrazione di un indirizzo non solo indivudale ma collettivo”.

Davide Marchiol

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