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Messi, mille partite e un sogno: Argentina-Australia può fare la storia

Messi, mille partite e un sogno: Argentina-Australia può fare la storia

Leo Messi può raggiungere le mille partite tra club e nazionale in Argentina-Australia, una partita speciale anche per il ct Aussie Arnold

Argentina-Australia non sarà una partita come le altre. Nell’ottavo di finale tra l’Albiceleste e i Socceroos, per la prima volta così avanti in un Mondiale dal 2006 e dal rigore di Totti generosamente assegnato per il mezzo tuffo di Grosso, Leo Messi raggiunge le mille partite in carriera. Ne ha giocate 778 partite col Barcellona, 53 col Psg, 168 con l’Argentina. Se si va a scomporre la sua attività, a livello di club ha disputato 559 partite nei campionati nazionali, 81 nelle coppe nazionali, 161 in Champions, 21 nelle Supercoppe nazionali, 4 in Supercoppa europea, 5 nel Mondiale per club.

Messi, mille partite e un sogno: Argentina-Australia può fare la storia
Messi, mille partite e un sogno: Argentina-Australia può fare la storia (ANSA)

Con la maglia della Nazionale ha disputati 51 amichevoli più la Finalissima con l’Italia, la prima sfida tra i campioni del Sudamerica e d’Europa, 34 incontri in Copa America, 60 nelle qualificazioni Mondiali e 22 nelle fasi finali del Mondiale. Contro l’Australia tutto fa pensare che arriverà a 23, a due sole partite dal primatista per incontri giocati in Coppa del Mondo, il tedesco Lothar Matthaeus (25). E proverà a segnare il suo primo gol in un incontro della fase a eliminazione diretta.

Sarebbe un modo per riscattarsi dopo il rigore sbagliato contro la Polonia e per celebrare al meglio un traguardo raggiunto solo da un altro calciatore argentino nella storia, l’icona dell’Inter Javier Zanetti. “Mi sono reso conto soltanto dopo di cosa significasse questo traguardo” ha commentato al quotidiano argentino Ole, dicendosi “orgoglioso di ciò che sta facendo Leo”.

Argentina-Australia, non solo Messi: la partita speciale del ct Arnold

Il ct Graham Arnold proverà a fermare Messi, l’erede di Maradona, come diciannove anni fa provò a fermare il Pibe de Oro. Era il 31 ottobre 1993 e Arnold era in campo a Sydney nello spareggio per la qualificazione a USA ’94 con Maradona di nuovo in nazionale per la prima volta da Italia ’90. Finì 1-1, poi al ritorno l’Argentina vinse 1-0. Fu Batistuta a mandare l’Argentina al Mondiale, segnato poi dalla squalifica per doping di Maradona. Dopo lo spareggio di ritorno il Pibe de Oro, a titolo di ringraziamento per l’Australia dopo la bella accoglienza dell’andata e l’assenza di fischi all’inno argentino, invitò tutti gli avversari a una festa speciale.

In quelle due partite, in difesa giocava un esordiente che non sarebbe andato al Mondiale perché il ct Basile gli preferì Chamot. Si chiamava Carlos Javier Mac Allister. Suo figlio Alexis copre le spalle a Messi nel centrocampo della nazionale di Scaloni.

Arnold era anche l’assistente di Guus Hiddink sulla panchina dell’Australia ai Mondiali del 2006 e ha già battuto l’Argentina in carriera. L’estate scorsa Arnold guidava a Tokyo la nazionale olimpica dell’Australia, che vinse 2-0 contro l’Albiceleste.  Anche per lui sarà una partita molto diversa dalle altre.

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