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Mondiali, Messi attento: perché la Croazia può sgambettare anche l’Argentina

Lionel Messi

La prima semifinale dei Mondiali sarà Messi contro Modric, con i croati che possono sgambettare anche la favorita Argentina

Non sono mancate le emozioni nei primi due ottavi di finale che hanno designato le prime due semifinaliste dei Mondiali in Qatar. Avrebbe dovuto essere Brasile-Argentina, ennesimo capitolo dell’eterna derby sudamericano, invece sarà Argentina-Croazia.

Lionel Messi
Lionel Messi (Ansa)

Gli argentini, trascinati da un Messi in formato playstation (fantascientifico il suo assist all’ex Udinese Molina che ha sbloccato il punteggio) hanno avuto la meglio sull’Olanda solo ai calci di rigore dopo essere stati in vantaggio di due reti ed essere stati raggiunti sul filo di lana (il 2-2 di Weghorst è arrivato all’ultimo assalto, su schema da palla ferma eseguito alla perfezione, dei tempi supplementari. Continua, quindi, la maledizione “albiceleste” per gli oranje, di nuovo sconfitti dopo la semifinale persa, sempre ai rigori, ai Mondiali del 2014 in Brasile.

La vera sorpresa di giornata, però,  è il colpaccio della Croazia che, sempre ai rigori, ha spedito a casa i favoritissimi brasiliani che, nonostante Neymar, che sono riusciti a perforare il muro difensivo croato solo una volta, con O’Ney, nel recupero del primo tempo supplementare.

Mondiali, Messi attento al fattore “Modric”

Luka Modric
Luka Modric, stella della Croazia (Ansa)

Dunque, senza più l’ostacolo brasiliano, l’Argentina ha la strada spianata verso la finale. Sarà proprio così? Non esattamente. Ciò che sta caratterizzando la rassegna iridata in Qatar, oltre agli extratime extralarge, è che ogni pronostico, anche quello più “chiuso”, può essere sovvertito in qualsiasi match.

Quindi, la Croazia non è la vittima sacrificale in una sceneggiatura che disegna una finale tra l’Argentina e la Francia, scontro non solo tra le due star, Messi e Mbappè, compagni nel Paris Saint-Germain, ma anche sorta di passaggio di consegna tra il più forte calciatore del mondo (ci perdoni Cristiano Ronaldo, il numero 1 bis) degli anni 2000 e il suo erede designato.

I croati, pertanto, che a fari spenti e non entusiasmando quanto alla cifra qualitativa del loro gioco sono arrivati, grazie soprattutto alla solidità difensiva, al penultimo atto della kermesse iridata, dopo quello dei brasiliani, possono prendersi anche lo scalpo degli argentini. In fondo, non dimentichiamolo, sono pur sempre i vicecampioni del mondo in carica e in più hanno un Modric (uno che non a caso in bacheca vanta 5 Champions League) che può accendere la luce proprio nel momento più “buio”, come contro i brasiliani avviando l’azione che ha portato al pari croato, e un Livakovic in stato di grazia, decisivo, come agli ottavi contro il Giappone, alla “lotteria” dei rigori contro i brasiliani.

In effetti, anche Messi e compagni potrebbero incontrare enormi difficoltà nel penetrare l’organizzata retroguardia croata, con il match che, quindi, potrebbe risolversi alla “lotteria” dei rigori in cui, come agli ottavi e ai quarti, potrebbe risultare decisivo un Livakovic in versione saracinesca. Del resto, non c’è due senza tre…

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