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Jadid a TVPLAY: “Il Marocco ha creato un forte sentimento in tutto il popolo arabo. Ounahi? Lo vedo già in un top club…”

Jadid

L’ex giocatore, tra le altre, di Brescia e Salernitana Jadid ha parlato di Mondiali e di Marocco ai microfoni di calciomercato.it in onda su Twitch TvPlay. 

Durante la diretta Twitch di Calciomercato.it su TvPlay l’ex giocatore Jadid ha parlato di Mondiali e di Marocco. Queste le sue parole.

Jadid
Jadid a TvPlay

MAROCCO IN SEMIFINALE – “Non era pronosticabile, un sogno che si sta piano piano realizzando non solo per tutto il popolo marocchino, ma per tutto il popolo arabo, in questo momento il Marocco rappresenta tutto il popolo arabo. E’ motivo di orgoglio, è un lavoro portato avanti nel corso delle generazioni, il lavoro di questi ragazzi crea un sentimento enorme”.

TRA I PRIMI GIOCATORI MAROCCHINI IN ITALIA – “Ci sono stati diversi ragazzi marocchini in Italia, mi ricordo di Kharja per esempio ma poi ne sono arrivati tanti altri, io però sono stato tra i primi”.

SAISS – “Dubito riuscirà a recuperare, può essere un’assenza pesante. Il Marocco ha giocatori validi anche in panchina però, speriamo di farcela e arrivare in finale”.

AMRABAT – “Ha dimostrato tutta la sua affidabilità in questi Mondiali, gioca come fossero gare qualsiasi, ha dimostrato grande personalità. E’ un grande professionista, carismatico, Vincenzo Italiano non ne può fare a meno. Penso diversi club saranno a fare la coda per lui”.

OUNAHI – “Ounahi ha 22 anni, in conferenza stampa lo stesso Luis Enrique lo ha elogiato ma ora che è sotto gli occhi di tutti è facile, si parlava di lui già in Ligue 1. Chi lo prende ora fa un affare, lo andrebbe poi a rivendere molto bene oltre ai risultati sul campo. In Italia lo vedrei già in un top club, per un direttore come Maldini, che ha grande lungimiranza, sarebbe un grande affare oltre a Ziyech”.

SVILUPPO DEL CALCIO IN MAROCCO – “Nel movimento calcio sono diversi anni che si lavora molto nelle academy anche sotto l’ala del re, che vuole dare delle opportunità. Da questo punto di vista la nazione per strutture è ancora un po’ indietro. Nelle metropoli ci sono opportunità ma nelle province ci sono ragazzi validi ma con famiglie che non possono permettersi di portare i figli nelle academy. C’è una miniera importante in Marocco, bisogna andare in giro ma si trovano tanti talenti. Anche solo una finale andrebbe a creare tanto movimento di scout e procuratori a caccia di talenti”.

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