Mario Sconcerti, il celebre e rinomato giornalista viene omaggiato dopo la morte: tanti ricordi, ma anche un omaggio postumo della FIGC.
Mario Sconcerti è morto da pochi giorni, ma le manifestazioni d’affetto si moltiplicano: il giornalista era molto conosciuto. Divisivo, ma altrettanto amato proprio per la sua schiettezza che metteva in televisione e sulla carta stampata. Peculiarità fuori dal comune quella di parlare e scrivere senza remore. Uomo preparato e pronto a qualsiasi reazione: anche alla perdita del posto di lavoro. Agire secondo coscienza, contava solo questo. La sua sempre pulita: nessun rimpianto neppure quando è stato allontanato da posti molto ambìti.
Sapeva ugualmente come reinventarsi, il mestiere non si perde. Per questo le pagine sul Corriere della Sera sono pezzi di storia del giornalismo sportivo. Ciclismo prima e (tanto) calcio poi. Mai una sbavatura a livello redazionale, impeccabile e provocatore in televisione. Allora, quando un uomo così decide che è il momento di uscire di scena, non può farlo alla maniera di chiunque. Sconcerti non era – e non è – uno qualsiasi. Nell’ultimo saluto presso il cimitero del Verano a Roma, dalle parti del Tempietto Egizio, si è parlato ancora di lui. Tanti i volti noti a rendergli omaggio nuovamente: l’occasione giusta per parlare di un riconoscimento.
Mario Sconcerti, il prestigioso riconoscimento FIGC
Quello di farlo diventare Direttore Sportivo alla memoria: l’idea è del Direttore Responsabile del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni. Sembrano essere quasi tutti d’accordo. Manca l’unanimità solo per via di qualche lungaggine da sistemare, ma le intenzioni diverranno presto realtà. Il riconoscimento speciale è già stato assegnato a personalità del settore come Vittorio Pozzo e Giorgio Tosatti. Gabriele Gravina, Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, ha detto che il provvedimento verrà accolto in tempi relativamente brevi.
Mario Sconcerti tra i grandi del calcio, dove merita di stare. Per quello che ha dato, ma soprattutto per quel che poteva ancora dare e garantire. L’ultima parte della carriera dedicata al podcasting lo dimostra: sempre pronto a rinnovarsi, senza mai perdere curiosità e spirito di mettersi in gioco. Il segreto di Sconcerti era la voglia di provare ancora determinate emozioni: il brivido della notizia sommato alla passione per le analisi. Più unico che raro. Comincia ad accorgersene anche chi prima non lo vedeva di buon occhio: meglio tardi che mai. Anche perché i rimpianti sono sempre fine a sé stessi, quasi tutti senza titolo. Meglio evitarli, Sconcerti ha vissuto alla ricerca di questo e della consapevolezza di quanto sia prezioso informare. A prescindere dagli impieghi, le cifre e i dissapori.
