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Liris a TVPLAY: “Tante realtà sportive avevano bisogno di un aiuto, ma è una rateizzazione, non un finanziamento a fondo perduto”

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Davide Marchiol

Il Senatore di Fratelli d’Italia Guido Quintino Liris è intervenuto ai microfoni di TVPLAY. Ecco le sue parole sugli aiuti al mondo del calcio.

Guido Quintino Liris a TvPlay

RATEIZZAZIONE TASSE CALCIO – “Il dibattito è cominciato quando si è parlato dello sport in generale e del fatto che il mondo dello sport rispetto ad altri mondi, per esempio quello della cultura e dello spettacolo, che avevano avuto aiuti a fondo perduto nel decreto aiuti ter non era stato aiutato nel giusto modo. Io posso parlare del quater, che è quello che è votato, ci sono energie importanti per sport e salute, CONI e comitato paraolimpico, l’aiuto è per tutti quei soggetti che avevano sospeso le tasse per motivo Covid per tot mesi. Non è però una questione che riguarda solo l’ambiente dello sport. Non parliamo poi di una mancanza di pagamento, ma di una rateizzazione nella misura in cui lo sport non ha ricevuto sostegni a fondo perduto ma avendo lo sport avuto le tasse sospese. Parliamo di IVA e IRPEF che vengono rateizzate e che quindi avranno una possibilità in più per essere incassate. Molte società, non parlo solo di quelle di Serie A, hanno espresso un bisogno reale della rateizzazione,  mentre altre sono state virtuose. Nel mondo dello sport sono tante le possibilità di indotto, anche a livello lavorativo occupazionale, che sono messe sotto pressione dalle contingenze attuali. Ho vissuto le necessità dello sport in prima persona, questo aiuto ho voluto portarlo, sia al mondo dei dilettanti che dei professionisti”.

LOTITO – “Tira l’acqua al suo mulino, ma questo caso è diverso, l’emendamento passato non è quello che ha chiesto Lotito. Sicuramente la sollecitazione è stata forte. Lobby? No, nessuno per quanto mi riguarda può farmi pressioni. Negli spazi che ci vengono riservati dalla democrazia ci si parla e ci si confronta, so che Claudio non è l’ultimo degli sciocchi, tutt’altro. La possibilità che ha messo in campo e di cui ha chiesto sponda è una possibilità concreta di aiuto per il mondo dello sport, ma ripeto non c’era fondo perduto, c’è la possibilità di rateizzare. Capisco che tante società possiamo conoscerle da vicino e ce la fanno a pagare e a stare appresso alle scadenze, ma vi assicuro che ci sono realtà che invece fanno fatica, anche realtà blasonate”.

DISCREPANZA TRA CRISI VISSUTA DALLO SPETTACOLO E DALLO SPORT – “Guai a mettermi in bocca che per quanto mi riguarda spettacolo e cultura abbiano vissuto la stessa realtà dello sport, sappiamo ciò che significa per un amministratore regionale avere a che fare con tutte le sofferenze, in Abruzzo abbiamo dato soldi a fondo perduto a tutte le realtà in crisi. Però mentre ad oggi al mondo della cultura è stato dato un aiuto a fondo perduto per tutta una serie di motivi oggettivi, per motivi fattuali, che parte anche solo dall’assenza di pubblico, senza che ci sia comunque paragone sui diritti televisivi e quelle realtà, da vicino c’è un aiuto anche allo sport, ma che non è a fondo perduto, ma basato su una rateizzazione”.

TUTTI I SETTORI DEL SOCIALE CHE SONO RIMASTI SCOPERTI – “Quando noi diamo, tra decreto aiuti quater e legge finanziaria, 30 miliardi per le spese energetiche di cittadini normali e imprese, quelle che non ce la fanno, andiamo a pensare proprio alle esigenze di tutti. Bisognerebbe sicuramente pensare a tutti i settori in difficoltà, da qualche parte bisogna cominciare. Capisco benissimo e sono vicino a questo tipo di esigenze, praticamente impossibile dare una risposta immediata a una sollecitazione simile, c’è un discorso ampio e complesso sul sociale, bisognerebbe capire situazione per situazione le difficoltà, il singolo episodio. Quello dello sport è una delle tematiche che ad oggi non erano toccate. Le riflessioni per chi non ce la fa sono comprensibili, ma vanno attivati altri ammortizzatori, è impossibile mettere a paragone le due situazioni. ”.

DECRETO DIGNITA’ – “C’è ipocrisia intorno al gioco e al calcioscommesse, lo dico anche da medico, un conto è il discorso educazionale e culturale per promuovere un mondo che non preveda come pericolo sociale il gioco d’azzardo, un altro è andare a discapito delle tante tasse che vengono pagate dalle agenzie di scommesse che agiscono in modo legittimo”.

Davide Marchiol

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