Serie A, ecco come sarebbe la classifica dal 76esimo minuto al triplice fischio del direttore di gara: balzo dell’Udinese e crollo dell’Inter
Con l’Hellas Verona che si è aggiudicato per 2-0 lo scontro salvezza con la Cremonese, con i grigiorossi che rimangono l’unica compagine a non aver mai vinto e con appena 7 punti sono il fanalino di coda, e il blitz dell’Atalanta che nel giorno dell’addio al fantasista ucraino Ruslan Malinovskyi espugna in rimonta per 2-1 il “Dall’Ara” di Bologna si è completato il 17esimo turno di Serie A.
Una giornata caratterizzata, oltre che dall’immediato riscatto del Napoli che dopo il ko per mano dell’Inter con autorità si è imposto al “Marassi” di Genova per 2-0 contro la Sampdoria, da partite il cui risultato sembrava congelato ma che invece è inopinatamente mutato nei minuti finali: Milan-Roma, da 2-0 a 2-2, idem Lazio-Empoli e Monza-Inter, da 1-2 a 2-2.
Risultati che hanno ridisegnato, anche se non l’hanno stravolta, la classifica, con i nerazzurri che dal virtuale meno 8 dalla capolista Napoli sono scivolati a meno 10, annullando di fatto il vantaggio del trionfo contro gli uomini di Luciano Spalletti, mentre i rossoneri al momento sono affiancati al secondo posto dalla Juventus, all’0ttava vittoria consecutiva (tra l’altro, senza subire gol).
Dunque, la 17esima giornata di Serie A ha fornito l’ennesima prova del fatto che, come recita un adagio popolare, le partite finiscono solo al novantesimo minuto, anzi, più precisamente, al triplice fischio del direttore di gara. Ma come sarebbe l’attuale classifica di Serie A con i risultati dei match acquisiti dal 76esimo minuto al triplice fischio dell’arbitro?
Ebbene, la classifica sarebbe sostanzialmente identica a quella reale, con molte conferme e due, clamorose sorprese. Infatti, anche tale virtuale classifica vedrebbe in testa il Napoli, ma con soli 3 punti di vantaggio sulla Juventus. La Lazio navigherebbe in zona Champions League mentre i cugini giallorossi, con una differenza di 10 punti, sarebbero fuori da ogni competizione europea come l’Atalanta, 10 punti in meno anche per gli orobici.
Tuttavia, a destare sensazione sono il balzo dell’Udinese dall’ottavo al terzo posto, in virtù di 5 punti in più, e soprattutto il crollo dell’Inter che in ragione di un meno 14 punti precipita nella metà di destra della classifica, a quota 20 punti, in coabitazione con la Salernitana e con un punto in più dell’Empoli. Insomma, la debacle nerazzurra, che fa da contraltare alla sorprendente performance dell’Udinese, conferma che le partite davvero finiscono al triplice fischio dell’arbitro.
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