Barcellona, altro colpo sotto la cintola per Piquè: l’ex capitano accusa il colpo dopo il ritiro. La mossa di Laporta è disarmante.
Barcellona, rivoluzione totale. Laporta cambia il clima al Camp Nou: non basta il salary cap imposto ai giocatori. Oltre il tetto ingaggi ci sono altre novità da registrare: in primis la necessità di adattare la struttura dello stadio a sala eventi e congressi. Dietro pagamento, infatti, i tifosi e gli appassionati possono organizzare eventi e ricorrenze allo stadio. Dai matrimoni alle feste di laurea.
Ogni cosa ha il suo prezzo e ogni cosa a suo tempo. Questa è l’era del risparmio: nessuno ha il freno a mano tirato, ma l’oculatezza regna sovrana, i Blaugrana devono ripartire dalle certezze. Una era Gerard Piquè: El Piqueton si è ritirato dal calcio professionistico dopo un periodo di alti e bassi e una vita in Catalogna. L’ultima fase della carriera – complice anche la rottura con Shakira – non è stata edificante. Costretto a dire basta perché fuori parametro. Nessun appunto tecnico, era più che altro un impasse mentale da gestire diversamente. Le bravate in discoteca, le scenate di gelosia, i tentativi di acquistare le azioni del Barça, tutte cose che a Laporta – per usare un eufemismo – non sono andate a genio.
Per questo il ringraziamento è stato unanime, ma l’unica scelta possibile per Piquè era il ritiro a vita privata, con tutto quello che ne consegue. Si chiude una capitolo fiabesco e torna la finestra sul dramma: Il difensore sconvolto anche dalla reazione di Shakira che, come per l’innamoramento, dedica una canzone alla rottura: un Rap velenoso e pungente che spiazza anche il più morigerato dei fan. Come se non bastasse arriva la beffa ulteriore: il Barcellona – quella che fino a poco tempo fa era casa sua – annovera nelle giovanili il figlio di Ronaldinho.
Una storia che si ripete: baci, abbracci e tutti contenti. In primis Laporta che l’ha voluto. O meglio: quasi tutti. Il primo malcontento arriva proprio dall’ex calciatore che si aspettava – in quanto bandiera – di vedere i suoi figli nel settore Blaugrana. Laporta disse che per i Giovanissimi era troppo presto e non se ne fece più nulla. Ora, con il favore del tempo e di Laporta, il figlio di Ronaldinho entra in società. Se non è una beffa questa, poco ci manca. D’accordo: ci sono cose più gravi, ma quando non hai più certezze anche un semplice upgrade può diventare motivo di scontro. O peggio: di sconforto.
Colpo di scena in casa Juve dopo la sconfitta rimediata contro il Napoli: ecco la…
Roma al lavoro per rinforzare l'attacco a disposizione di Gasperini: ecco i tre principali obiettivi…
Gennaio si avvicina sempre di più e il calciomercato inizia a tenere banco con le…
Il successo per 3-2 in rimonta sul Torino ha dato grande entusiasmo in casa Milan…
Ha timbrato il cartellino anche ieri nel big match contro il Napoli, ma il futuro…
Si chiude la quattordicesima giornata di Serie A col posticipo che metterà di fronte Torino…