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Caso Juventus, la posizione di Gravina nell’inchiesta Prisma: il retroscena fa discutere

Gravina e la Juventus

Caso Juventus, la posizione di Gravina nell’inchiesta Prisma: il retroscena fa discutere. Il presidente della FIGC è chiamato a chiarire alcuni dettagli

I nodi stanno per venire al pettine. E prima o poi era inevitabile che accadesse. La cosiddetta inchiesta Prisma, condotta dalla Procura della Repubblica di Torino, sta per giungere, come di dice in gergo, a maturazione. Sotto la lente di ingrandimento dei magistrati torinesi sono finiti i bilanci della Juventus nel periodo compreso tra il 2018 e il 2021. Bilanci che secondo i magistrati sono stati pesantemente falsati.

Gravina e la Juventus
Gabriele Gravina – TvPlay.it

Da quei alle prossime settimane la società bianconera sarà chiamata ad affrontare due processi separati e distinti, ma uniti dal filo rosso delle indagini condotte dalla Procura torinese. Prima in processo sportivo con le mosse della Procura Federale in merito sia alla questione delle cosiddette plusvalenze taroccate sia degli accordi sugli stipendi presi con i calciatori in piena crisi pandemica da Covid-19.

Caso Juventus, il ruolo ambiguo giocato dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina

Nel corso della puntata del programma Report, in onda lunedì sera su Rai Tre, è andato in onda un dettagliato reportage sull’inchiesta Prisma con una felice ricostruzione dell’intera vicenda che vede coinvolto l’intero ex management della Vecchia Signora. Dal servizio andato in onda lunedì sera emergono responsabilità e comportamenti non proprio irreprensibili da parte della dirigenza della Juventus.

Agnelli e Nedved
Andrea Agnelli e Pavel Nedved – TvPlay.it

Ma c’è anche un’altra figura assolutamente centrale dell’intero sistema il cui ruolo nel caso-Juve non è ancora del tutto chiaro. Parliamo del presidente della Federazione, Gabriele Gravina. Il numero uno del calcio italiano, secondo un manager sportivo intervistato dall’inviato di Report e che ha voluto mantenere l’anonimato, era da tempo a conoscenza del cosiddetto sistema delle plusvalenze false.

Già nel settembre del 2020 Gravina era venuto a sapere di come i bilanci del club bianconero fossero in qualche modo ‘drogati’ da operazioni finanziarie quantomeno spericolate. Non solo,  sembra che almeno inizialmente volesse denunciare e rendere pubblico questo andazzo. In un secondo momento però il presidente federale avrebbe assunto una posizione più morbida, se così si può dire.

E questo sarebbe provato dal famigerato pranzo riservato andato in scena più di un anno fa a casa di Andrea Agnelli: un vertice informale a cui erano presenti anche dirigenti di altri club italiani, tra cui l’ad dell’Inter Beppe Marotta e il presidente del Milan, Paolo Scaroni. Oltre allo stesso Gravina e all’ad della Lega, Paolo Del Pino. Dunque, quale ruolo abbia realmente giocato Gabriele Gravina in questa cupa e ancora confusa vicenda è ancora un mistero.

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