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Pioli o Maldini, chi ha più colpe nel crollo Milan? L’analisi

Il Milan viene distrutto dall’Inter nel derby di Supercoppa e ora non può più essere una coincidenza, la crisi c’è, ma si cerca il colpevole.

Il Milan che a maggio scorso si laureava campione d’Italia sembra essere evaporato. E’ finita la magia? Il Milan di ieri è sembrato come la carrozza di Cenerentola che torna una zucca, con i giocatori di Pioli a cui non riescono più nemmeno le cose più semplici. Limiti dell’allenatore, colpa del mercato estivo o altro?

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Stefano Pioli e Paolo Maldini (TvPlay.it)

La finale di Supercoppa Italiana ha espresso una sentenza piuttosto netta. L’Inter ha vinto con merito ed è stata padrona del campo. La convincente prova contro la Salernitana aveva fatto immaginare un Diavolo rinfrancato dopo la chiusura in affanno prima del Mondiale. Invece la rimonta subita contro la Roma, in un match sempre tenuto sotto controllo, deve aver creato una crepa.

Quindi arriva l’inattesa debacle casalinga contro il Torino in 10, cui seguono fiumi di parole nei vari post-partita, contraddistinti da delusione, rabbia ed appelli alla concentrazione. Per tutta risposta a Lecce i Rossoneri vanno sotto di 2 gol dopo 23 minuti. La reazione al Via del Mare riuscirà poi a portare un punticino. Ieri invece i tentativi di Leao e soci fanno il solletico ai nerazzurri, che dopo aver fatto sfogare un po’ il Diavolo, chiudono la pratica con il campione del Mondo Lautaro Martinez. A Milanello dunque è ufficialmente crisi, di chi è però la colpa?

Crisi Milan, di chi è la colpa?

Già da qualche tempo si parla di quanto i nuovi arrivi si siano rivelati inefficaci. Indice puntato quindi contro Maldini e Massara, che fino a pochi mesi fa invece erano stati portati in trionfo per le operazioni capolavoro che hanno condotto al Tricolore. Difficile però pensare che dirigenza e staff tecnico non siano d’accordo sugli acquisti da fare, quindi a meno che non esistano 2 correnti differenti e discordanti, le colpe in questo caso sono da spartire.

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Tatarusanu, secondo portiere del Milan. (TvPlay.it)

C’è da dire che nelle intenzioni originali i volti della campagna acquisti del Milan sarebbero dovuti essere quelli di Botman e Renato Sanches, magari anche Ziyech. Alla fine però sono arrivati De Ketelaere e una manciata di altri giovani di belle speranze, che hanno tappato le caselle in cui servivano forze fresche, ma solo numericamente, perché poi alla prova dei fatti sono risultati tutt’altro che giocatori “pronti” per vestire la maglia del Milan. Fermo restando che le squadre non si costruiscono con i se e con i ma, è evidente come il dover fare le “nozze coi fichi secchi” in virtù della sostenibilità, sia però un limite rilevante.

Eppure in passato i ragazzi di Pioli erano riusciti a tirare fuori prestazioni di carattere e sostanza in più di un’occasione, nonostante limiti di varia natura e decimati dagli infortuni. L’effetto sorpresa del Milan outsider è quindi da considerarsi finito, così come anche il suo spirito. Pancia piena? Sarebbe assurdo, sembra piuttosto che questa squadra, la cui forza era nel gruppo, ora abbia smarrito la strada o gli manchi un punto di riferimento. Prima i giocatori traevano forza dall’essere considerati sfavoriti ed inferiori, ora che sono i campioni invece sembrano non essere all’altezza del titolo acquisito. Infortuni e stanchezza post-Mondiale di alcuni uomini chiave, cui mancano ricambi validi, sono fattori da considerare, ma senza non possono diventare giustificazioni. Questo Milan non sembra in grado di recitare la parte del protagonista che tanto ha ambito a divenire.

La soluzione

Serve una scossa e serve prima di compromettere anche la corsa alla zona Champions League oltre al cammino nell’edizione in corso. Un’iniezione di sicurezza che solo un leader per far ritrovare la fiducia nel resto della squadra. Tutti gli indizi farebbero pensare a Ibrahimovic, che sicuramente può essere un mental-coach importante a Milanello, ma di cui ancora non sappiamo quale potrà essere il reale apporto in campo.

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Mike Maignan, portiere del Milan. (Tvplay.it)

Il giocatore che manca di più e che il Milan deve sperare di recuperare prima possibile è Mike Maignan. I benefici del portiere francese infatti non si limitano a parate ed uscite. A mancare di più sono il senso di fiducia e tranquillità che Maignan da alla difesa ed al resto della squadra. Forse quando tornerà il portiere francese il Milan ritroverà anche quel mood di leggerezza che ha contraddistinto la cavalcata Scudetto, sperando che non sia troppo tardi.

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