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Tencone a TVPlay: “Vialli un leader. Pogba? Io valuterei il ginocchio”

Il dott. Fabrizio Tencone, direttore Isokinetic Torino ed ex medico sociale della Juventus, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it in onda su TVPlay. 

A calciomercato.it in onda su TVPlay è intervenuto il dottore Fabrizio Tencone, ex medico sociale della Juventus. Sul tavolo di discussione la gestione degli infortuni in casa bianconera. Queste le sue parole:

 

SULL’ESPERIENZA ALLA JUVENTUS – “Sono stato 17 anni alla Juventus, all’inizio come medico di panchina. Sono l’ultimo ad aver vinto la Champions con la Juventus dalla Panchina. Oggi dirigo Isokinetic che si interessa di recupero dagli infortuni”

SU POGBA – “Pogba viene seguito dallo staff juventino. Io sono stato suo medico nella sua prima fase della Juventus, ora non più. Non ho seguito le recenti questioni se non tramite i rumors.  Non so dirvi nulla del Pogba attuale di approfondito dal punto di vista caratteriale. Per quanto riguarda la parte fisica ha dimostrato nelle ultime stagioni una continuità non elevatissima. Io che li conosco bene so che i colleghi della juventus prima di dare l’ok al momento dell’acquisto hanno valutato tutto. Pro e contro. Evidentemente aveva una serie di caratteristiche che permettevano l’ok. L’infortunio al menisco posso immaginare sia stato l’inizio di tutto quello che è successo dopo. Si è rotto un equilibrio che non era stabilissimo. Non lo definirei di cristallo, mi sembrava  più solido”

SULL’AFFATTICAMENTO DI POGBA – “Normale non è. Se no sarebbe in campo. Si tratta di capire di cosa si tratta. Abbiamo informazioni in cui si parla di affaticamento, che si tratta di pochi giorni. Ma il mister diceva lo ritroveremo in forma tra alcuni mesi, e li si potrebbe dubitare un infortunio più serio. Da quello che leggo  e immagino si parla di infortunio minore, sovraccarico muscolare che ci sta in una ripresa ad intensità elevate. Penso che pur non essendo una normale situazione, perché normale vorrebbe dire stare bene, è una complicanza ma una complicanza minore. Giusto fermarlo se ci sono segnali che possono portarlo ad un infortunio più serio. Per quanto ne so però non c’è niente di questo tipo” 

SE CONSIGLIEREBBE UNA EVENTUALE CESSIONE DI POGBA – “Io avrei bisogno di informazioni precise sulla situazione muscolare e poi del ginocchio, che ha sofferto stato infiammatorio prolungato. E’ quella la articolazione la parte del corpo che mi viene in mente di studiare con attenzione. Tenderei a dare un giudizio positivo o negativo in base alle condizioni del ginocchio, che conoscono i suoi dottori. Userei quello come indicatore. Sappiamo che ha provato a non essere operato, alla ripresa ha risentito dolore e a quel punto non c’era altra soluzione all’intervento. Intervento fatto a Settembre, il fatto che stia recuperando ora vuol dire che sono stati fatti oltre 5 mesi di stop. E’ un ginocchio recuperato con grande attenzione. Mi aspetto una situazione buona. Da medico che deve dare una risposta alla società sul futuro, anche se nessuno ha la sfera di cristallo, andrei a controllare soprattutto la situazione del ginocchio”

SU MILIK  E LA MAGGIORE CAUTELA SU DETERMINATI CALCIATORI – “Su Milik staff incauto a farlo giocare con bendaggi? Non so rispondere. Vedere dei bendaggi sotto i pantaloncini o calzettoni è frequentissimo. Non sempre portano dei problemi. Maggiore attenzione per Chiesa e Pogba? Non si tratta di maggiore cautela negli ultimi anni. Abbiamo imparato da errori fatti, dove si pensava che tornare al più presto fosse la cosa migliore. E’ una questione non di tempo ma di percorso. C’è chi ha muscoli e ginocchio perfetto e può tornare anche dopo 5 mesi, e anche che pur andando bene è necessario attendere più tempo per recuperare. Non si guarda più il tempo. I problemi muscolari sono gli infortuni più complessi. Non sai mai se l’atleta è perfettamente guarito al 100 % quando rientra. Il rischio è sempre molto alto. L’ok al ritorno al gioco è un difficile mestiere”

DULLA DIFFERENZA DI RECUPERO NEI DIVERSI SPORT –“Gli infortuni muscolari hanno come diagnosi la stessa, ma a seconda dello sport il recupero è diverso. Può avere una prognosi di 2 settimane, 6 settimane, 9 settimane a seconda dello sport, avendo lo stesso infortunio. Non è corretto confrontare un infortunio muscolare con la stessa denominazione su sport diversi”

SULLE PAROLE DI BAGGIO E IL DOPING – “L’argomento è delicato e tra l’altro nel periodo in cui ero medico della Juve eravamo anche noi sottoposti alle attenzioni e alle accuse di uso eccessivo di farmaci o doping. E’ giusto che l’atleta sappia ciò che gli viene proposto dal punto di vista medico. Ci vuole un livello di consapevolezza alto anche dal punto di vista dell’atleta. L’atleta non può dire “non so cosa prendo, mi fido del dottore”. Va bene fidarsi. Ma è importante chiedere spiegazioni. E parlo di una situazione attuale. Mentre per quanto riguarda il passato, parla di un periodo ancora prima a quando c’ero io. I farmaci che lui cita non sono pericolosi, se danno dei problemi li danno subiti. Non sono farmaci che vengono dosati nel tempo nel corpo. E’ molto difficile. E’ giusto che ci si faccia queste domande e stare attenti. Ed è importante che gli atleti sappiano quello che fanno. E che chiedano tutti gli informazioni. I dottori son ben felici di spiegare”

SULL’ATLETA PERFETTO – “L’atleta perfetto non c’è mai. deve avere caratteristiche di un certo tipo. Peruzzi per esempio per fare il suo mestiere era perfetto, anche se non era altissimo ed era robusto per essere un portiere. Ho trovato grandissimi atleti. Deve esserci equilibrio tra parte tecnica e atletica”

SU VIALLI – “L’uomo di spogliatoio più importante che abbia conosciuto. Il capobranco, Eppure c’era Deschamps, Del Piero, Conte…figure che son diventate leader e allenatori. Eppure era l’uomo spogliatoio. Ho un ricordo solo bello e un bel pensiero”

SULLA PREVENZIONE NEGLI INFORTUNI MUSCOLARI – “Non ci stiamo riuscendo. Tutti i dati della Uefa hanno dimostrato che alcuni tipi di infortuni hanno trend in diminuzione, per cui si sta facendo bene dal punto di vista della prevenzione, però sugli infortuni muscolari no. Il trend non si sta modificando. Non siamo ancora bravi da capire l’esercizio giusto” 

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