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Lazio, il lavoro di Sarri è evidente: perché si può puntare con convinzione al quarto posto

Sarri, addio a fine stagione?

La Lazio di Maurizio Sarri punta alla Champions League con una solidità ritrovata: è la difesa il reparto che sta facendo la differenza. Ecco perché.

Non ci sono solo i gol di Immobile o del duo Zaccagni-Luis Alberto. Una delle armi della Lazio di Maurizio Sarri è il pacchetto arretrato: sì, perché i biancocelesti si confermano come una delle migliori difese non solo della Serie A, ma dei cinque principali campionati europei.

Sarri, addio a fine stagione?
L’allenatore della Lazio Maurizio Sarri – TvPlay.it

Troppo spesso Sarri è stato colpevolizzato dalla critica per essere in grado di far segnare tanti gol alle sue squadre, ma all’opposto, di subirne troppi per poter competere ai piani più alti della Serie A. Giudizio in parte vero, ma non del tutto. Questo perché se si dà un’occhiata alle stagioni precedenti è possibile notare che il Napoli di Sarri abbia sempre chiuso il campionato come seconda o terza miglior difesa.

Evidentemente qualcosa è andato storto nel primo anno sulla panchina dei biancocelesti. I 58 gol subiti l’anno scorso hanno quindi alzato qualche dubbio sulla fase difensiva del tecnico toscano. Quest’anno, però, Sarri è tornato ad organizzare una difesa di ferro, capace di stupire non solo in Italia, ma anche in Europa.

Lazio, la difesa è l’arma in più

Il dato più rappresentativo che salta all’occhio approfondendo le statistiche riguarda i numeri dei primi tempi della Lazio. Sono infatti 20 su 24 partite i clean sheet dei biancocelesti nei primi 45 minuti. Un primato di dimensioni europee, con soli quattro gol subiti: numeri eguagliati solo dal Barcellona, che sta dominando la Liga. Solo i catalani e la Juventus possono invece vantare in stagione un’imbattibilità del genere. I blaugrana in 17 occasioni, i bianconeri in 15 e la Lazio in 12.

Lazio
I calciatori della Lazio festeggiano un gol – TvPlay.it

Una striscia positiva del genere in casa biancoceleste non si registrava addirittura dai tempi di Maestrelli, nell’anno del secondo posto (72/73) e in quello del primo scudetto (73/74). Dimostrazione del fatto che Sarri può ampiamente dire la sua per provare ad entrare nella storia della Lazio. L’attuale quarta posizione concede alla società romana di sognare un possibile piazzamento in Champions League. L’Atalanta e la Roma ultimamente hanno frenato, mentre la Juventus dista ancora ben 10 punti.

Il calendario delle prossime partite non è sicuramente dei più semplici. Napoli, Bologna, Roma, Monza e Juventus rappresentano un filotto che potrà rivelare molto sulle ambizioni future dei biancocelesti. Sarri dovrà essere bravo a dosare le energie per portare a casa qualche scontro diretto e uscire indenne da trasferte complicate come quelle di Bologna e Monza. Il futuro è già oggi: la stagione della Lazio è fin qui positiva e in linea con le attese, ma le prossime settimane rischiano di giocare un ruolo decisivo. A Immobile e compagni l’arduo compito di non veder vanificato quanto di buono fatto fin qui.

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