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BIASIN: “QUELLO DI IERI NON ERA ANTONIO CONTE”

Fabrizio Biasin, giornalista, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.

 

QUELLO DI IERI NON ERA CONTE” – “Quello di ieri non era Antonio Conte. E non era una squadra di Antonio Conte. Era 11 presi a Camden Town e buttati in un campo. Conte non sembrava lui. Ha dei problemi personali evidenti, arriva da una stagione complicatissima. Sono scusanti. E’ vero che il Tottenham non sta giocando a livello sufficiente. Non è solo ieri, ma tutto il campionato. E’ una squadra che spesso vince quasi per caso, non gioca calcio all’altezza”. 

“CONTE NON E’ SOLO QUELLO DELLA GARRA” – “Conte non è il mio allenatore preferito, ma gli va dato atto. Non è solo quello della garra. All’Inter c’era un ragionamento su attacco delle seconde palle. Pressing, palla divensiva…Ha anche idee. Non è che entra e dice “entrate e correte”.

“PIOLI BRAVO A USCIRE DAL MOMENTO NO” – “Pioli un mese fa lo volevano cacciare tutti, sembrava passato di moda. Bravo a venire fuori da un momento complicato, tra alti e bassi. Erano reduci dalla bruttissima partita di Firenze. Io stesso avevo dubbi sulla partita di ieri ma sono stato smentito. Milan non bello ma pratico. Ha una difesa e applicazione notevole. In questo momento è quello che serve”.

PROBLEMA IMPORTANTE TRA CONTE E LA SQUADRA” – “Richarlison? Il fatto che un giocatore dica una cosa del genere mi fa pensare che ci sia un problema importante di rapporti tra allenatore e resto della squadra. Nessuno si permette di dire una roba del genere a Conte. E’ un mese che è assente, e ieri l’assenza si è vista.  Devi entrare e sapere che un gol almeno lo devi fare, e lui è entrato con aspettiamo e vediamo come va, e non è mai una grande idea”.

“INZAGHI, CONTRO LO SPEZIA FORMAZIONE RIVISITATA” – “Lukaku? Dovrebbe giocare dall’inizio. Se ho capito bene Inzaghi farà una squadra diversa da quella che giocherà martedì a Oporto, un po’ come aveva fatto prima della partita d’andata. Potrebbe giocare anche Handanovic o Brozovic. Attenzione perché martedì è fondamentale ma domani non è meno. Non è una passeggiata e l’Inter ha l’obbligo di qualificarsi in Champions League.”

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