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BARILE: “JUVE PUNITA COME ESEMPIO? ERA LA SOCIETA’ PIU’ VULNERABILE”

Agnelli e i processi

Sergio Barile, ex membro della Covisoc, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT

LA COVISOC SI OCCUPA DELL’ISCRIZIONE AL CAMPIONATO – “Io sono fuori dalla Covisoc da circa un anno e non ho più un ruolo nè informazioni che possono essere in qualche modo dirimenti. Posso rispondere su modalità e procedure che la Covisoc penso utilizzi ancora e nell’anticiparvi questo tipo di indicazioni posso dire che la Covisoc come organismo interno alla Federazione si preoccupa di verificare che determinati assetti di bilancio rispondano a quelli che sono i requisiti per l’iscrizione e la partecipazione al campionato. Altre questioni la Covisoc non le fa, anche sulle plusvalenze ci sono modalità che consentono ai club di manifestare delle plusvalenze ma questo tipo di modalità non appartiene solo a un club o alla Juve. Ci sarebbe una problematica complessiva da analizzare”.

LE PLUSVALENZE RIGUARDANO TUTTI I CLUB –  “Non distinguerei tra il ruolo della Covisoc e quello della Procura perchè in effetti è come analizzare un sistema complessivo in cui ci sono vari organismi. E’ chiaro che quando la Covisoc ha potuto evidenziare delle problematiche queste problematiche sono state analizzate nel nuovo contesto che si è generato. Se poi la domanda fosse ma panche in tempi passati degli interrogativi rispetto alla dinamiche di presentazione delle plusvalenze era necessitante di allerta? la riposta è sì. La Covisoc rappresenta questa difficoltà a se stessa. Il sistema deve consentire degli equilibri: se devo rappresentare la mia opinione vi dico che se un’analisi attenta fosse fatta su tutti i bilanci delle società di calcio probabilmente dei rilievi potrebbero essere fatti ovunque”.

Agnelli e i processi
Andrea Agnelli – TvPlay.it

LE SOCIETA’ NON GENERANO PROFITTI – “I club calcistici per come sono strutturati oggi non possono fisiologicamente produrre profitto. Se c’è la possibilità di qualificare un asset di profittabilità lo si può solo vedere nel momento in cui rispetto agli investitori il club passa di mano. E’ solo lì che chi ha investito può avere un ritorno sul suo investimento. Perchè queste organizzazioni imprenditoriali forniscono un servizio che si basa su alcuni fattori di produzione che sono i calciatori i quali qualificano poi una dimensione patrimoniale. Cosa accade? Poichè hai la necessità di inseguire degli indicatori sei costretto ad alterare affinchè possano tornare i conti quella che è una valutazione del tuo patrimonio”.

LA PENALIZZAZIONE DELLA JUVENTUS – “Juventus punita per fare da esempio al movimento? Posso dire sicuramente che la rappresentazione di questo sistema è come una pentola a pressione. Se debbo dire che sia stata scelta proprio la Juventus per fare da esempio, significa che era una società maggiormente vulnerabile. Era annunciato“.

LA SERIE A NON GENERA RICAVI – “I sistemi sono normalmente in equilibrio anche se hanno delle componenti squilibrate. Certe cose continuano a funzionare, come quando riusciamo ad andare avanti nonostante il mal di schiena. E’ ovvio che qualcuno abbia segnalato l’esistenza di un problema. Che l’abbia rilevato la procura di Torino non cambia nulla. Il fatto è che progressivamente questo problema si è ingigantito e rischia di destabilizzare tutto il sistema. Bisogna ripensare completamente l’assetto. Se sono società che debbono poter perseguire la crescita di valore o profitto, devono essere messe in condizione di ampliare i ricavi, altrimenti devono ricapitalizzare continuamente, ma queste ricapitalizzazioni devono essere giustificate. Perché è stato sempre così ed è stato tollerato fino ad oggi? Cosa accade ora e come si può metter mano e alterarlo? In altri paesi c’è la possibilità di ampliare i ricavi, come con eventi aggiuntivi, al di fuori del campionato. Questa può essere una strada. Il calcio attrae molto, può essere oggetto di altre manifestazioni ulteriori al campionato e può portare a equlibri di bilancio. Oggi questi equilibri vi assicuro che è difficile vederli“.

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