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Serie A, perchè non si gioca a Pasqua: il motivo è storico, quando è successo l’ultima volta

Serie A Pasqua

Serie A, palla al centro. Durante la festività pasquale il campionato si ferma. Tutto si anticipa al Sabato Santo: c’è un motivo.

Pasqua come un triplice fischio. Le partite finiscono al Sabato Santo e la Domenica di Resurrezione tutti a casa tra colombe e tradizione. Questo vuole l’Italia che ha spalmato il calendario in modo tale che a Pasqua non ci siano partite. Uno dei pochi campionati ad avere questa tradizione. Non è sempre stato così. Almeno per quanto riguarda l’Europa. Si sta cercando di giocare a Santo Stefano, come insegna il Regno Unito, ma per Pasqua e Pasquetta ancora niente.

Serie A Pasqua
Serie A, perchè non si gioca a Pasqua (ANSA – TvPlay)

Una ricorrenza che rischierebbe di mescolare sacro e profano. Anche se per molti il calcio è simile a una religione. Non è un caso se si parla per entrambi di fede, sportiva e religiosa, con prospettive e risvolti diversi. La consistenza ontologica è talmente simile che in passato si è anche cercato di mettere il pallone al centro del campo. Oggi si preferisce mettere “la chiesa al centro del villaggio”. È successo ben 45 anni fa, quasi mezzo secolo di distanza.

Serie A, niente partite a Pasqua: il motivo

Correva l’anno ’78 ed è stata disputata la 24esima giornata di Serie A. La nona di ritorno. Le polemiche non sono mancate, soprattutto dagli esponenti del Clero che si lamentavano di come le messe in programma non venivano seguite a dovere, poiché i fedeli erano – a loro dire – impegnati ad assecondare il calcio. Oggi accade, più o meno, lo stesso: su TikTok sta spopolando un video in cui segna il Napoli durante la Via Crucis con la processione che si ferma.

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Serie A in pausa (TvPlay.it)

Va ricordato, per completezza, che il celebre rito che si svolge il Venerdì Santo nella Capitale al cospetto del Papa (assente nel percorso quest’anno per motivi di salute, raccolto in preghiera a Santa Marta) viene replicato in ciascuna città d’Italia e al Sud è molto sentito. Osimhen, però, ha fatto da catalizzatore e le preghiere hanno avuto come sottofondo le urla. Speranze ed esiti diversi che fanno tornare alla mente le parole dell’Arcivescovo di Firenze, Ennio Antonelli, che 19 anni fa aveva polemizzato pubblicamente a causa di un Perugia-Inter disputato nel giorno di Pasqua a causa di impegni di Coppa Uefa dei nerazzurri.

Il match non venne trasmesso per radio in molte città come segno di protesta e il Prelato esordì così: “Il Dio pallone ha il sopravvento su qualsiasi festa religiosa e perché per un appartenente alla Polizia di Stato di religione cattolica non è possibile santificare la Pasqua assieme alla propria famiglia”. Il rappresentante ecclesiastico – in quel frangente – si era schierato anche a favore delle proteste del Sindacato di Polizia che lamentava, appunto, la richiesta del servizio d’ordine in un giorno festivo. Insomma a Pasqua non si gioca: è la vittoria del canto sui cori, per i nostalgici c’è la moviola.

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