L’acceso confronto tra l’allenatore e l’ex attaccante non sembra destinato a finire: ecco l’ultima (per il momento) replica del barese
Una frecciatina tirata l’altra e la querelle continua ancora. Tra una battuta ed una replica, la lite tra Josè Mourinho e Antonio Cassano sta letteralmente tenendo banco in questi giorni. L’ultima risposta, almeno per il momento, è quella dell’ex attaccante che, nel corso della sua solita diretta ai canali della BoboTv, ci ha tenuto a chiarire le ultime frasi del portoghese a lui indirizzate.
Il pugliese esordisce chiarendo quanto affermato dallo Special One su Marco Livaja: “In 18 anni di carriera non sono mai arrivato con nessuno alla mani. Io ho litigato con tutti: presidenti, calciatori, magazzinieri. Sono arrivato perfino a tirare un televisore addosso a un dirigente, ma mai scontro fisico“. Ma questa è solo la prima ‘precisazione’ perché a seguire Fantantonio è un fiume in piena.
“Volete sapere perché ho scelto di andare alla Roma e non alla Juventus? – prosegue Cassano – Perché per me il calcio è sempre stato amore, passione e divertimento. Mou ha vinto la coppa a Roma, ma sta facendo fare delle figuracce oscene. Io non voglio vincere niente, ho sempre giocato per far divertire i tifosi, non me ne frega niente dei trofei. Lui ha vinto facendo un calcio osceno, deve capire che è scarso come allenatore”.
Nei giorni scorsi Mourinho aveva detto di Antonio che a Madrid è ricordato solo per la giacca che indossava durante la presentazione e così il barese ha replicato: “Solo la giacca? Avevo anche 2 orologi, 4 anelli, capelli vergognosi, ed ero grasso. Se mi avevano acquistato voleva dire che ero un fenomeno. Se ho fatto male è solo per colpa mia. Invece quando è andato lui a Madrid lo ricordano per il calcio orribile che faceva. Lo hanno cacciato perché faceva calcio penoso. Mai parlato male dell’uomo, non lo conosco e non lo giudico come persona. A livello calcistico continuerò a criticarlo. E sai dove devi mettere i trofei che hai vinto…avete capito dove”.
“Mourinho vorrebbe essere Guardiola – chiosa Antonio – ma non sarà mai la punta della scarpa di Pep. Lui è un fenomeno, mentre Mou è scarso. Quando smetterà nessuno lo ca***rà. Prendesse esempio da Spalletti e De Zerbi che fanno un calcio spettacolare. Tutti quelli che gli fanno le domande hanno paura di lui, sono dei leccac***, sono individui senza personalità. In Italia nessuno se la prende Mourinho, ma con me non attacca“.
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