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LA SCALA: “DERBY IN CHAMPIONS DA EVITARE. LEAO? NON CREDO DIVENTERÀ BANDIERA DEL MILAN…”

Leao Milan Champions La Scala

Giuseppe La Scala, Vicepresidente dell’Associazione Piccoli Azionisti dell’ A.C. Milan, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.

Leao Milan Champions La Scala
Leao tratta ancora il rinnovo con il Milan (Ansa Foto – tvplay.it)

“DERBY IN CHAMPIONS NON LO AUGURO NEANCHE AL MIO PEGGIOR NEMICO” – “Il senso sportivo per il Milan è che se riuscisse a sfangarla sul Napoli vorrebbe dire che il Milan, in un’annata complessa e articolata, è comunque riuscito a tenere botta contro la squadra italiana forse più forte, il passaggio del turno sarebbe un evento di portata tale da salvare la stagione. Se poi c’è da affrontare l’Inter in semifinale, cosa già capitata e che non auguro al mio peggior nemico, penso che piuttosto che uscire contro l’Inter sia meglio uscire subito contro il Napoli. Eliminammo a suo tempo l’Inter ma a fronte di una tensione mai vissuta in città, la considero la doppia sfida più complessa della nostra storia recente sotto ogni punto di vista, me la risparmierei per ogni punto di vista, se dovessimo eliminare il Napoli tiferei quindi Benfica, in caso contrario mi vestirei con un bandierone azzurro per qualche settimana. Mi auguro stasera di vedere una bella partita, se c’è una cosa che sanno fare Napoli e Milan è giocare a calcio in questa stagione”.

“LEAO RESTERÀ SOLO SE CI SARANNO CERTI INCASTRI” – “Non penso ad oggi che giocatori che hanno un futuro luminoso come Leao siano molto sensibili alla sola possibilità di giocare o meno la Champions League anche l’anno prossimo con la stessa squadra. Sono vicende che si giocano su incastri e sullo sviluppo della carriera, Leao andrà soddisfatto economicamente, con la grana tra Lille e Sporting che pesa e non poco, e bisognerà capire se restare al Milan possa giovare alla sua carriera, non penso diventerà bandiera per i prossimi dieci anni. Ho difeso il Milan nella vicenda Donnarumma, poi avete visto come una crisi grave come quella del portiere si è risolta andando a pescare un giocatore sconosciuto ma azzeccatissimo come Maignan. Stessa cosa penso per Calhanoglu e Kessie, mi preoccupa pochissimo il non aver venduto, ribadisco che sempre di più secondo me i giocatori d’alto livello arriveranno a fine contratto. Oggi non c’è bisogno di una squadra che ti garantisca l’ingaggio con gli ingaggi che già prendono, ogni volta che riparti daccapo monetizzi tu, gli svincoli saranno sempre più importanti da qui in avanti. Quello del valore della rosa è un numero che qualcuno guarda ma che può andare bene per chi valorizza giovani per rivenderli, ma per le grandi squadre i contratti con i giocatori migliori vanno ridiscussi ormai come se il calciatore fosse un nuovo contraente. Mi preme più che altro che le squadre abbiano sostituti all’altezza e pronti, quello invidio al Napoli con Kvaratskhelia, una squadra che ha saputo sostituire i partenti grazie al suo scouting. Il Milan ha saputo sostituire qualcuno bene e qualcuno meno, perché ai Maignan si sono contrapposte anche delusioni”.

“KVARATSKHELIA FA IMPRESSIONE” – “I motivi per dire Milan sono Kim, Anguissa e un Osimhen non al meglio. I tre motivi dire Napoli sono di nuovo Osimhen, Kvaratskhelia e un Lobotka che se non è stato decisivo per due volte penso che alla terza penso possa prenderci le misure. Kvaratskhelia fa impressione, lo seguo da inizio anno con gli occhi fuori dalle orbite, non penso sia più forte Leao e penso che Kvara possa durare anche per più anni perché fa meno affidamento al fisico, inoltre cerca di più la porta. Sono un grande ammiratore di Leao comunque”.

“IL PUBBLICO PUÒ ESSERE ANCHE FONTE DI TENSIONE” – “Speriamo che il Milan trovi vantaggio nella pressione che avrà il Napoli, il pubblico è spesso dodicesimo uomo ma può diventare anche fonte di tensione. Per i tifosi del Milan c’è un video dove Maradona chiede la maglia a Baresi forse il più grande onore che il giocatore ha fatto a Baresi. Ogni volta che veniva a San Siro Maradona era adorato, anche quando c’erano poi atteggiamenti meno condivisibili intorno, ma è una platea che ama il bel calcio”.

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