Berrettini-Satta, non si parla d’altro: hanno accusato la modella di distrarre il tennista, ma è davvero solo colpa dell’amore? I precedenti.
Berrettini, è caos attorno al tennista. L’uomo è apparso sotto tono in campo per essere protagonista fuori. La colpa, secondo le malelingue, è di Melissa Satta: sui social è un. tormento. Quasi un assedio senza fine. Al punto che lei ha dovuto mettere un freno sbottando pubblicamente e minacciando azioni legali nei confronti di chi avesse ancora forzato la mano. Il colpo non è basso, stavolta, ma arriva in pieno viso.
Il settimanale Vanity Fair prova a difendere la modella asserendo che, se fosse stata una donna nella stessa situazione di Berrettini, l’atteggiamento sarebbe stato diverso e avrebbero parlato di altro. Sia tabloid che opinione pubblica. La risposta alla domanda retorica, ma circostanziata del settimanale è no. Non è una questione di sessismo. Si tratta soltanto di gossip, magari di quart’ordine, ma non per questo meno accattivante.
Lo dimostra un precedente: Ilaria D’Amico-Gianluigi Buffon. Secondo l’opinione pubblica e anche qualche detrattore, la donna sarebbe stata traviata – per così dire – ai tempi dal portiere al punto che non avrebbe più potuto lavorare su Sky. Diverse personalità, anche prezzolate, infatti hanno asserito che la giornalista fosse meno professionale e pronta a causa del portiere e delle sue prestazioni extra-calcistiche. Esattamente quello che dicono a Melissa Satta riguardo al calo di Berrettini. In entrambi i casi non è colpa – ammesso che poi di colpa si debba parlare – di nessuno.
L’amore è cieco e anche scarso (sul campo). Non guarda alla professionalità, ma solo ai sentimenti. Da entrambe le parti ce ne sono di forti, a chi conviene tutto questo? Sicuramente a una parte dell’opinione pubblica che si nutre anche di retroscena, come del resto alcune porzioni dell’informazione. La cronaca rosa ha sempre il suo fascino. Vietato, però, parlare di sessismo: quella tra Melissa Satta e Berrettini è una querelle nata nel mistero e anche le evoluzioni non sono da meno.
Per questo, poi, si vanno a guardare altri particolari: non potendo scavare nel torbido, vista la trasparenza dei due, si va a cercare qualcos’altro. Buffon docet, il portiere non ha certo fuorviato la giornalista, ma ad alcuni conveniva pensarla – e farla pensare – in un certo modo. Del resto l’amore, nel gossip, è un’apostrofo rosa tra le parole: “T’aspetto”. Al varco. Ogni momento. Conta solo l’effetto, che in questo caso – come nei precedenti – è stato di sorpresa e curiosità. Il pettegolezzo – almeno quello – è assolutamente democratico ed esente dal gender gap.
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