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Stadi, Abodi promette passi avanti: “Ecco cosa succederà entro due anni”

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Arianna Di Pasquale

Il Ministro dello Sport e dei Giovani tocca temi attuali, sottolineando l’aiuto e l’esempio che può dare lo sport

Andrea Abodi, 63 anni, da una vita dirigente sportivo, da poco più di sei mesi Ministro dello Sport e dei Giovani, è nel grattacielo di Milano che ospita il quartier generale delle Olimpiadi di Milano-Cortina ed è il primo a vedere la fascia che la Lega Calcio farà indossare ai capitani di serie A come richiesto dalla petizione di Green&Blue promossa dai capitani Berardi, Calabria e Pessina. In un’intervista a La Repubblica ha toccato vari temi, che sottolineano la volontà di rendere lo sport uno dei motori del cambiamento.

Andrea Abodi, Ministro dello Sport e dei Giovani – (TvPlay)

Credo, da tempo non sospetto, che lo sport possa essere il principale testimonial della lotta al cambiamento climatico; e svolgere ogni giorno una funzione educativa ed evocativa, dicendo a praticanti, dirigenti, tecnici, ai tifosi e alla società civile tutta che questa è la strada da seguire – esordisce Abodi -.  Il calcio, per il seguito che ha, può fare da locomotiva, guidare una svolta che non deve essere solo testimonianza ma cambiamento reale. Per questo approvo pienamente la scelta della Lega di far indossare ai capitani di serie A una fascia dedicata al clima per la Giornata della Terra“.

Abodi: “Lo sport deve diventare la migliore pratica a livello ambientale”

Il Ministro Abodi, già nel 2005, quando faceva parte del consiglio di amministrazione di Coni Servizi, lanciò l’idea di una società dedicata all’efficientamento energetico del sistema sportivo, Coni Energia. Avrebbe dovuto accompagnare la riqualificazione energetica degli impianti puntando sulle energie rinnovabili e oggi i miglioramenti potrebbero andare in porto: “Ci troviamo ad agire in un sistema dove c’è una complementarietà di ruoli fra Coni e Cip da una parte e Sport e Salute dall’altra. Quest’ultima non è un’entità astratta e indipendente ma espressione operativa delle politiche di governo sullo sport. Fra due mesi ci sarà la nomina dei nuovi vertici. Il nostro compito sarà allargare la base, rafforzare il ruolo dello sport nelle scuole e nella salute, e metterlo al servizio di una socialità diffusa, andando nelle periferie dove ci sono persone svantaggiate dal punto di vista socio-economico. In questa cornice c’è il tema dell’ambiente: dobbiamo diventare il partner principale delle politiche ambientali del paese“.

Andrea Abodi sulla questione-stadi (TvPlay)

Le inefficienze energetiche cubano il doppio del finanziamento pubblico, attorno al miliardo di euro. Ci sono anche ragioni economiche per questa svolta – aggiunge -. Ci vorranno anni? Non mi interessa, lo sport deve diventare la migliore pratica a livello ambientale“.   Sull’aiuto da dare agli impianti sportivi per questa trasformazione, chiarisce: “Intanto i due terzi sono pubblici, di enti locali; poi c’è una banca, il Credito sportivo, che è l’unica al mondo che si occupa di sport e cultura; e poi non è un caso che il ministro della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin abbia un sottosegretario con delega alle tematiche ambientali applicate allo Sport, Claudio Barbaro. Cosa si può fare in una legislatura? Impostare il lavoro e non solo. Tutti i centri di preparazione olimpica e formazione federale che finanziamo devono passare alle rinnovabili“.

Ogni stadio – chiosa – può e deve diventare una comunità energetica. È quello che stiamo immaginando per lo stadio Olimpico, dando una indicazione chiara a Sport&Salute che ne è proprietario: immaginare una riqualificazione che passi dalla sostituzione dell’attuale copertura. Uno studio preliminare dimostro che in questo modo, oltre a restituirci un pezzo di visione di Monte Mario e valorizzare l’architettura dello stadio, è possibile produrre l’energia per alimentare tutto il Foro Italico. Con una spesa di 80 milioni, lo faremo nel giro di due anni e sarà più di una dichiarazione di intenti“.

Arianna Di Pasquale

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