L’ex presidente della Juventus è stato aspramente criticato da un ex dirigente: ecco le parole al The Guardian.
La stagione della Juventus è stata fortemente condizionata dalla penalizzazione e dalle inchieste che l’hanno vista protagonista sia per il caso plusvalenze, sia per il filone degli stipendi. E bisognerà attendere la risposta dell’UEFA in merito ad una possibile esclusione.
L’autorevole quotidiano britannico The Guardian ha cercato di fare un approfondimento su tutta la stagione bianconera e sulle vicende giudiziarie. Tobias Jones, autore dell’articolo, ha sottolineato come la Juventus rappresenti in questo momento la caduta del calcio italiano.
Tra le righe dell’articolo si leggono anche alcune dichiarazioni di un ex dirigente, che in anonimato ha rivelato la sua opinione su Andrea Agnelli, l’ex presidente della Vecchia Signora.
L’ex dirigente: “Agnelli è un maniaco del controllo”
Andrea Agnelli ha lasciato la presidenza della Juventus lo scorso novembre, prima della sentenza della Corte Federale d’Appello. L’ex numero uno bianconero abbandonò il cda assieme a tanti altri collaboratori, anche loro inizialmente indagati dalle autorità giudiziarie.
Il The Guardian ha cercato di disegnare un quadro della situazione societaria, anche legata alla questione Superlega. Addirittura, un ex dirigente bianconero – che ha chiesto di intervenire in anonimato – ha rivelato al quotidiano inglese che Agnelli si credeva “un visionario“, ma non era altro che “un sociopatico, un maniaco del controllo“.
L’ex presidente della Juventus aveva bisogno di guadagnare importanti somme di denaro per il club bianconero e per tali ragioni ha cercato di seguire la strada della Superlega, poi naufragata dopo qualche giorno dall’annuncio. Al momento, la competizione riservata ad alcune società, all’élite del calcio europeo, e stata accantonata dai promotori di questo progetto. Barcellona, Juve e Real Madrid non mollano la presa e riproveranno a presto a suonare la carica.
Il quotidiano britannico si è soffermato sulla figura di Agnelli, colpevole di aver preso alcune decisioni che avrebbero portato la Juventus alla rovina. “Quando vincere gli scudetti era ‘l’unica cosa che conta’ a nessuno importava quanti soldi stessero perdendo” ha sottolineato il The Guardian.
