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Serie A, quante incognite: ecco perché non terminerà il 4 giugno

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Tommaso Ferrarello

Tra dubbi e punti interrogativi giudiziari quel che è certo è che la Serie A non terminerà il 4 giugno: tutti gli scenari.

La Serie A volge lo sguardo verso la sua ultima fase. Il Napoli corre veloce incontro ad uno Scudetto che manca da 33 anni, mentre la lotta per un piazzamento nelle coppe europee si sta facendo più agguerrita che mai. A maggior ragione, con la restituzione dei 15 punti alla Juventus, la classifica ha assunto una fisionomia del tutto nuova.

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Ma è proprio la formazione bianconera che potrebbe lasciare col fiato sospeso la definitiva graduatoria del campionato 2022/23. Il 4 giugno sarà la data dell’ultima giornata di Serie A, ma è probabile aspettarsi che ci sarà da attendere ben oltre prima di avere un responso ufficiale.

Serie A, perché finirà oltre il 4 giugno

Quel giorno, infatti, l’unico verdetto sarà lo Scudetto assegnato al Napoli. Tutto il resto dipenderà dalla Juventus, che si trova attualmente al terzo posto e rappresenta a pieno una vera e propria mina vagante sulle teste delle altre contendenti alla Champions League.

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Non è di certo una novità che le vicissitudini giudiziarie stiano tenendo i bianconeri appesi a ben tre giudizi sportivi decisamente delicati. Dal nuovo processo plusvalenze a quello per gli stipendi, con il rischio di un’ulteriore penalizzazione, fino alla decisione della UEFA riguardo alle coppe europee. Insomma, un menù decisamente pieno che potrebbe rimanere sullo stomaco al club bianconero.

Il processo sulle plusvalenze terminerà entro maggio, mentre quello sugli stipendi entro fine giugno (anche se poi sono da tenere in considerazione gli eventuali ricorsi che allungheranno ulteriormente i tempi). La UEFA potrà pronunciarsi solo a campionato finito, quindi in piena estate. Roma, Lazio e le altre contendenti al palcoscenico europeo più prestigioso resteranno per un po’ col fiato sospeso prima di conoscere ufficialmente il proprio destino.

La prospettiva di una penalizzazione in classifica è difficile da evitare, e rende piuttosto plausibile pensare ad una squalifica anche in ambito europeo. Motivo per cui la soluzione più agile sarebbe addirittura quella di terminare il campionato fuori dalle prime quattro con penalizzazioni minime e una squalifica di circa un annetto dall’Europa. Il caos, invece, arriverebbe se Di Maria e compagni dovessero vincere l’Europa League, qualificandosi di diritto per la Champions.

In ogni caso gli indizi sono univoci: la Serie A non finirà ufficialmente il 4 giugno, ma si prolungherà ben oltre, con il destino di diversi top club che rimarrà appeso ad un filo in attesa di trovare la definitiva stabilità.

Tommaso Ferrarello

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