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DE PAOLA: “SPOSTAMENTO NAPOLI-SALERNITANA ANDAVA GESTITO MEGLIO. GIUDIZIO SU RISULTATI ALLEGRI SOSPESO”

De Paola sul rinvio di Napoli-Salernitana

Paolo De Paola, giornalista, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.

De Paola sul rinvio di Napoli-Salernitana
De Paola: “Troppa improvvisazione nel rinvio di Napoli-Salernitana” (Ansa Foto) – tvplay.iy

 

“LO SPOSTAMENTO DI NAPOLI-SALERNITANA SI POTEVA GESTIRE MEGLIO” – “Non mi è piaciuta l’improvvisazione con cui si è arrivati alla decisione sulla gara tra Napoli e Salernitana. Il vantaggio dei partenopei è noto da tempo e le date erano noto a tutti. Gli interessi spesso in questo caso spostano nei tempi sulla decisione finale, perché poi ci sono gli interessi della Salernitana che lotta per la salvezza, quelli dell’Udinese che affronterà il Napoli la prossima giornata… Si poteva affrontare il tutto con meno improvvisazione e più per tempo, mi sembra poi impensabile fermare la festa Scudetto al solo stadio”.

“GIUDIZIO SUI RISULTATI DI ALLEGRI SOSPESO, MA CERTI NERVOSISIMI NO” – “Prima ancora del tecnico viene l’uomo, che si misura quando perde. Hai vinto tanto, il terreno sotto i piedi ora viene meno e in questi momenti viene fuori l’uomo, può capitare di perdere, il momento difficile, due stagioni in cui ci hai capito poco, ha tutte le attenuanti del caso legate al discorso penalizzazione, ma alla fine se dovessi anche uscire dall’Europa League… se vince l’Europa League è da 8. In questo momento sospendo il giudizio sui risultati di Allegri. Su certi nervosismi invece meno, deve sapere gestire certe situazioni”.

“DE LAURENTIIS MI DA’ FIDUCIA, SA GUARDARE AVANTI” – “Sono fiducioso per quanto riguarda il presidente, spesso lo criticato, ma sa guardare avanti. Spesso è antipatico, ma è così ferreo nell’organizzazione che non cede mai, è stato antipatico in qualunque ambito, ha questo tipo di atteggiamento, ci tiene a essere imprenditore, è più imprenditore che tifoso. Pensate alle differenze con Ferlaino, ci furono cose mega galattiche, i rapporti coi giocatori ormai erano personali. Questo De Laurentiis non credo che lo farà. Tranne nel ritenere la società un proprio orticello, cosa che non condivido né da Lotito né da De Laurentiis quando tengono sempre la bacchetta in mano con atteggiamenti da io sono il più padrone, la mentalità di De Laurentiis e Lotito sta funzionando e sono forse l’unico antidoto attualmente al potere del nord. Il Napoli quest’anno ha rifondato tutto, poi in società sono fondamentali gli uomini che scegli, Spalletti e Giuntoli hanno fatto un capolavoro. Giuntoli aveva le valige pronte e doveva andare via, non sono affatto sicuro che resterà al Napoli”.

“IMPOSSIBILE IMBRIGLIARE LA FESTA SCUDETTO” – “Lo Scudetto del 1987 fu impressionante, Napoli in queste cose sa essere una città diversa, non c’è niente da fare, in qualche modo bisogna affidarsi alla misericordia, sperare che vada tutto bene, nell’87’ e nel ’90 andò tutto bene alla fine. Ci sarà questa mega festa che è impossibile imbrigliare”.

“IN DETERMINATI LUOGHI CERTI PARAMETRI DEVONO VALERE PER FORZA” – “Guardate Spalletti, se Spalletti rimane Spalletti e non deve fare un percorso politicamente corretto, perché mi piace che lui dica che ama lo spirito napoletano e l’immergersi nella napoletanità, però è lo spirito di Spalletti che ha consentito di vincere lo Scudetto. Come fu lo spirito di Ottavio Bianchi, l’organizzazione di Allodi, come fu la freddezza di Albertino Bigon, come fu l’organizzazione di Luciano Moggi e come è l’organizzazione di De Laurentiis. Ci sono dei parametri che devono per forza in determinati luoghi valere, perché altrimenti appena ti lasci coinvolgere o andare sbrachi, manca ancora la costruzione di una mentalità, godere appieno di una cosa che succede così di rado va a distruggere le basi poi per il futuro. Il giorno dopo finisce tutto, si torna in società e si lavora per il futuro, il giocatore non va divinizzato dalla piazza, è un elemento che ha fatto qualcosa di importante, viene gratificato dalla piazza sicuramente, ma poi in piazze come Roma e Napoli c’è la divinizzazione, che va meno bene”.

 

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