L’ex arbitro Claudio Gavillucci è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it in onda su TvPlay. Ecco i temi trattati.
“VLAHOVIC COME LUKAKU, GLI SI DOVREBBE DARE LA GRAZIA” – “Dal punto di vista disciplinare è corretta l’ammonizione a Vlahovic, il regolamento parla chiaro. Dunque gli arbitri devono semplicemente adattarsi a un regolamento che non scrivono loro. Si hanno dei ruoli in campo. Stessa cosa vale per i calciatori. Dovrebbero cambiare le regole e le punizioni verso gli autori di questi fatti, se dovessimo estirpare il problema le reazioni non si verrebbero a creare. Sono curioso di capire come si comporterà la Federazione. In teoria qui si dovrebbe dare la grazia anche a Vlahovic, come accaduto con Lukaku. La Juventus potrebbe appellarsi a un precedente molto recente”.
“RAZZISMO, NON SI VOGLIONO TROVARE I RESPONSABILI” – “Il razzismo è uguale per tutti. Io su questa cosa non transigo, parlare di questi fatti dopo 4 anni, da quando ho fermato una partita per episodi simili a questi, è desolante. Oggi con i mezzi che abbiamo, se non si riesce a individuare i responsabili e dare delle pene gravi agli autori di questi episodi per allontanarli per sempre dal calcio, cosa possiamo dire. Evidentemente non c’è la volontà di cercare i responsabili. Se questo è l’approccio, non scardineremo mai il problema. La partita è stata interrotta e l’accento è stato mosso, da questo punto di vista quel faro che era stato acceso nel 2018 da parte mia è rimasto acceso”.
“GRAVI LE PAROLE DI GASPERINI” – “La cosa più grave sono le dichiarazioni di Gasperini. Io sono un tifoso che ha frequentato la curva e non voglio fare di tutta l’erba un fascio. In curva ci sono tante persone educate. Tuttavia, ci sono tante persone ignoranti che si fanno tirare dal gruppo frasi non carine in quel frangente, ma non me lo aspetto da un allenatore che a gara terminata non condanni fermamente e non prenda le distanze da quello che è accaduto. Io ho vissuto in Inghilterra e l’approccio è differente a partire dalle istituzioni, sia politico sia federale. Sono loro che hanno il potere più forte. Successivamente tutti si adeguano a quelle che sono le regole”.
“LA STAMPA ITALIANA DA’ CORDA A MOURINHO” – “Io sono una persona equilibrata. Sono stato uno dei primi a condannare un mio collega per i suoi comportamenti, ma lo sono stato anche nel condannare Mourinho per i suoi. Io ho visto il Mourinho inglese e do una parte di colpa alla stampa italiana che gli fa da sponda e riesce a spostare l’attenzione dalle dinamiche tecniche che lo coinvolgono. Se la stampa italiana gli desse meno importanza e si concentrasse sugli aspetti tecnici, evidentemente Mourinho non farebbe e non darebbe tutto questo spettacolo. Ognuno fa il suo mestiere e l’obiettivo del giornalista è quello di vendere l’articolo. In Italia siamo più attenti a questa tipologia di notizie. Anche qui la Federazione, visto che ne ha potere, e poi ne va dell’immagine del nostro calcio all’estero, dovrebbe iniziare a prendere le distanze e dei provvedimenti. Non si può vedere ogni volta vedere delle polemiche che minano la serietà del nostro calcio. Vedere Mourinho fare il gesto delle manette va in tutto il mondo. E successivamente tutto il mondo lega a questi episodi il calcio italiano”.
“L’ITALIA E’ UN PAESE IGNORANTE E NON RAZZISTA” – “Io ho sottolineato che Mourinho ha fermato i cori razzisti verso Stankovic. Lui con il seguito mediatico che ha potrebbe lanciare davvero questi gesti che non vanno bene e dare il buon esempio. Attraverso una mano ha fermato praticamente un’intera curva. Se ci fosse una componente unica da parte di tutti per fermare il razzismo, sarebbe davvero semplice. Il calcio deve essere questo. Tutti devono essere coordinati e remare nella stessa direzione, questo parte dalla Federazione. L’Italia è un paese ignorante e non razzista, manca la cultura. Questi episodi non vanno minimizzati e c’è bisogno di fare cultura su q…
