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Fallimento Cremonese, retrocessione in Serie B: perché Frosinone e Genoa non devono fare lo stesso errore

Cremonese in Serie B

La Cremonese retrocede matematicamente in Serie B: ecco gli errori commessi e perché genoa e Frosinone possono evitare di farlo.

Giorni di verdetti nel calcio: qualche settimana fa abbiamo scoperto le due compagini della serie cadetta che il prossimo anno si affacceranno al più grande palcoscenico del nostro paese, ovvero Frosinone e Genoa.

Cremonese in Serie B
Fallimento Cremonese, retrocessione in Serie B: perché Frosinone e Genoa non devono fare lo stesso errore – (LaPresse, TvPlay)

Niente di nuovo per quanto concerne due squadre che ci hanno già abituato a giocare in Serie A e che conoscono estremamente bene il nostro torneo. Non bene quanto la Cremonese che lo scorso anno, quasi per caso, saliva da seconda in classifica al termine di un campionato stracolmo di colpi di scena in cui all’ultimissima giornata i grigiorossi superavano un Monza sconfitto, che si faceva poi anche balzare dal Pisa.

In quella stagione la compagine lombarda salì assieme al Lecce, che quest’anno, con il pareggio 0-0 nello scontro diretto con lo Spezia, che di fatto li avvicina alla salvezza di un punto, li condanna matematicamente alla retrocessione immediata.

Cremonese in Serie B: dove ha sbagliato

Innanzitutto partiamo con il dire che la compagina di Ballardini ha fatto il massimo per cercare di confermare la categoria, ma lo ha fatto estremamente tardi. Con Alvini nelle prime diciotto di campionato non hanno mai abbandonato l’ultimo posto. Inoltre il dato parlava di zero vittorie in campionato, con appena sette punti conquistati tramite solo pareggi.

Cremonese in Serie B
Fallimento Cremonese, retrocessione in Serie B: perché Frosinone e Genoa non devono fare lo stesso errore – (LaPresse, TvPlay)

Ballardini è arrivato pareggiando a Bologna 1-1, la stessa squadra che li ha mandati verso l’inesorabile matematica questa settimana con un umiliante 5-1. Il cambio di guardia ha portato 17 punti nelle successive 18 gare, con 4 vittorie, 5 pareggi e “solo” 9 sconfitte. Un andamento che avrebbe portato alla compagine di Cremona 36 punti finale in media, che permetterebbero oggi di essere a +5 dalla zona retrocessione.

I problemi veri, però, sono nati a monte: la squadra in partenza non era da prime posizioni di Serie B, quindi salire ti rendeva ad ogni modo fra le meno valide del torneo.

La campagna acquisti era stata piuttosto corposa: fra gli incassi e le spese, la cifra era negativa di oltre trenta milioni di euro, con gli innesti, ad esempio di Lochoshvili e Dessers.

E’ vero anche, però, che la squadra non aveva forse lo status per fare un calciomercato di alto livello e così sono arrivati tanti calciatori come Afena Gyan, Pickel, Aiwu, Zanimacchia, Valzania, Chiriches (tutti a titolo definitivo) e altri che non erano forse all’altezza di trascinare con veemenza un gruppo lì dove sembrava impossibile rimanere.

Poi, la solita girandola di prestiti: Carnesecchi, Radu, Escalante, Galdames, Benassi e Ferrari sono pedine interessanti ma che a fine anno torneranno nel loro club di appartenenza.

Chi sale, scende sempre: gli errori da non fare

E così, in passato, è successo per Empoli e Frosinone, salite e scese nella stagione 18-19, Brescia e Lecce nel 19-20, Benevento e Crotone nel 20-21 e infine il Venezia nel 2022. 

Troppo spesso, chi sale in Serie A lo fa incrociando le dita, senza programmare il futuro e trovandosi costretta, esattamente come la Cremonese nell’annata che si sta concludendo, ad acquistare (dati alla mano) la bellezza di 27 calciatori in una stagione.

Un errore che sicuramente non commetterà il Genoa, che ha la maggior parte dei titolari di proprietà e che sicuramente nel massimo campionato ripartirà da alcuni dei propri giocatori, come Hefti, Frendrup, Gudmundsson, Puscas, Sturaro e tanti altri, già pronti al palcoscenico più importante.

E una debacle che difficilmente vedremo fare al Frosinone del prossimo anno, che già un paio di volte ha fatto il sali-scendi ma che adesso sembra esser cresciuto in quanto a maturità. Con Fabio Grosso in panchina, aspettando inoltre la terza neopromossa, forse potremo assistere davvero ad una stagione dove le tre nuove arrivare si potrebbero salvare tutte, cosa che non accade dal 2008, quando a salvarsi furono Napoli, Juventus e Genoa. 

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