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Roma-Lazio, ricordate la finale di Coppa Italia del 2013? Cosa fanno oggi i calciatori giallorossi

26 maggio decennale

Il 26 maggio di dieci anni fa la Lazio alzava al cielo la Coppa Italia in finale contro i rivali sempre: che fine hanno fatto i calciatori di quella Roma?

Dieci anni dopo la famosa finale di Coppa Italia del 2012-13, la Lazio ha festeggiato l’anniversario facendo uscire una maglia celebrativa che ha fatto impazzire i tifosi biancocelesti, corsi immediatamente a comprarla.

26 maggio decennale
Roma-Lazio, ricordate la finale di Coppa Italia del 2013? Cosa fanno oggi i calciatori giallorossi – (LaPresse, TvPlay)

Dieci anni dopo, la Lazio di Maurizio Sarri sta affrontando il campionato fra le top, ha ottenuto matematicamente l’accesso in Champions League e deve ottenere due punti nelle ultime due per rimanere sopra al Milan e quindi qualificarsi per la Supercoppa Italia nella nuova formula.

La Roma di Mourinho, invece, non è riuscita ancora a centrare la qualificazione alla competizione più importante sul campo, ma è campione uscente di una nuova Coppa europea, la Conference League, che la UEFA ha creato, e si giocherà le sue carte in finale di Europa League contro un Siviglia che da quel lontano 26 maggio ha alzato al cielo quella coppa ben quattro volte.

Che fine hanno fatto oggi i romanisti del 26 maggio?

Fra i pali giocava Bogdan Lobont, che dopo quella stracittadina non fu quasi mai più chiamato in causa. Rimase a Roma altri cinque anni come terzo portiere, divenendo uomo-spogliatoio. Una volta ritiratosi, ha allenatore in serie B romena, per poi entrare nello staff di Contra in nazionale come vice-allenatore. Rimarrà vice anche nell’annata successiva, da secondo di Mirel Radoi, prendendo il patentino UEFA Pro per allenare a Coverciano. Farà anche l’osservatore per la Roma nel 2020 per una stagione.

26 maggio decennale
Roma-Lazio, ricordate la finale di Coppa Italia del 2013? Cosa fanno oggi i calciatori giallorossi – (LaPresse, TvPlay)

In difesa, invece, il valore della compagine giallorossa era certamente elevato: Marquinhos è andato al PSG per più di 30 milioni e ancora milita nel club parigino, oggi da capitano.

Nicolas Burdisso, invece, ritroverà gli ex compagni nel match del Franchi di sabato, essendo diventato direttore tecnico della Fiorentina.

Fu meno piacevole la sorte per Leandro Castan, a cui l’anno dopo fu diagnosticato un cavernoma che metterà fine alla sua carriera ad alti livelli anticipatamente. Si è ritirato ufficialmente un paio di stagioni fa e oggi si gode la famiglia, con sua moglie Bruna e i loro tre figli.

Federico Balzaretti lavora per DAZN Italia prima, occupandosi delle partite di Serie A, e per Amazon Prime Video poi, raccontando la Champions League; questo mentre frequenta il corso UEFA A di Coverciano. Il 2 novembre è diventato direttore tecnico del L.R. Vicenza.

Daniele De Rossi, capitan futuro, è diventato allenatore e quest’anno per un breve periodo è subentrato sulla panchina della Spal, salvo poi sollevarlo dall’incarico per dare la squadra ad un suo ex compagno di Nazionale ed ex capitano della Lazio Massimo Oddo, che però non riuscirà a salvarla dalla retrocessione in Serie C.

Michael Bradley gioca ancora: dal 2014 milita nel Toronto e oggi ne detiene anche la fascia di capitano, così come gioca ancora Erik Lamela: l’argentino, che quell’anno fece discretamente bene, gioca nel Siviglia che i giallorossi troveranno in finalissima di Europa League e ha segnato una delle reti che ha permesso alla compagine spagnola di accedere all’ultimo atto di Budapest, eliminando la Juventus.

Il capitano Francesco Totti si è ritirato nel 2017 dopo due anni non ottimi con Luciano Spalletti: è reduce dal divorzio con Ilary Blasi, prende parte a diverse pubblicità e qualche serie, come Celebrity Hunted del 2020. Da due anni è a capo di una società di consulenza e assistenza per club e calciatori, fra cui Retegui, il talento argentino naturalizzato italiano che ha fatto impazzire il mercato. Poi son passati il fortissimo turco Kokcu, eliminato dalla Roma in Europa col suo Feyenoord,  e Laurienté, oggi al Sassuolo.

Marquinho dopo la Roma ha fatto Verona e Udinese, per poi intraprendere l’esotica avventura in Arabia. Tornato a calcare i campi brasiliani, dal 2020 è rimasto svincolato.

Gioca ancora anche Mattia Destro, la cui carriera non è mai definitivamente esplosa come si pensava, ma che quest’anno ha disputato 13 partite con l’Empoli in Serie A, segnando un rete in rovesciata contro il Torino.

Dalla panchina ne entrarono due: Osvaldo che si è ritirato nel 2020 dopo il ritorno in Argentina è oggi fa la rockstar ed è conosciuto con il nome di “Dani” e Dodò, che ancora oggi gioca, con la maglia dell’Atletico Mineiro in Brasile.

Non entrarono Perrotta, Tachsidis e Pjanic. Non ci fu spazio nemmeno per Florenzi, oggi al Milan, così come per Romagnoli, che dieci anni dopo è titolare nella Lazio e che è in procinto di diventarne il capitano.

Allenatore di quella squadra, Aurelio Andreazzoli, che ha allenato l’Empoli in tre frangenti, facendo sempre bene, con il Genoa nel mezzo. Quest’anno è sceso in Serie B per la Ternana, ma con la compagine all’undicesimo posto ha rassegnato le dimissioni a gennaio, con la squadra umbra che ha chiuso a +3 sulla retrocessione.

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