Fabio Quagliarella incontra il Napoli nella giornata della Festa Scudetto: una serie di emozioni scandiscono la giornata dell’attaccante.
Fabio Quagliarella incontra il Napoli nell’ultima giornata di campionato. Si chiude un ciclo in tutti i sensi: il club partenopeo vince lo Scudetto mentre la Sampdoria si appresta a scendere un anno tra i Cadetti. La realtà più amara dopo una stagione di alti e bassi, con più bassi che alti. Ora Quagliarella non sa che fare: ritirarsi o andare avanti? La domanda delle domande nasce da due fattori. Il primo è la volontà della società, il calciatore ha detto che resta a disposizione, e il secondo è l’effettiva voglia di ricominciare da capo.
La testa c’è: bisogna vedere se il corpo regge. Non solo: c’è anche la questione emotiva. Oltre la volontà di riportare la Sampdoria in alto, Quagliarella deve anche fare i conti con sé stesso: la Serie B ha altri ritmi e soprattutto altre situazioni di gioco. Tutto è più netto, molto fisico. Non è detto che riesca a gestire la mole di energia. Anche perché – per quanto sia possibile allenarsi bene – non è facile tenere insieme cuore, mente e corpo.
Consapevolezza che è venuta a galla nel momento in cui passato e presente vengono messi insieme sullo stesso campo: Napoli e Sampdoria rappresentano due parti importanti della vita calcistica di Quagliarella. Ora sta per concludersi tutto. Non ha retto l’emozione davanti allo striscione dei tifosi del Napoli: “Non verrai mai dimenticato”. Il calciatore ha dovuto fare le valigie per andare via da Napoli diversi anni fa a causa di una complicata questione giudiziaria da cui è uscito indenne.
La comprensione della sua squadra del cuore gli ha dato lacrime di gioia. Anche nel giorno dello Scudetto con relativa premiazione. Avversari, ma solo per 90 minuti. Il resto sarà storia ed emozioni anche per lui che, al pari di un novello Amleto, deve decidere se essere o non essere (ancora) in blucerchiato.
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