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RAVANELLI: “BERLUSCONI? POTEVO ANDARE AL MILAN MA SCELSI LA JUVE. LUKAKU NON E’ UN TOP”

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Gianlorenzo Di Pinto

Fabrizio Ravanelli è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT

Fabrizio Ravanelli – LaPresse (TvPlay.it)

“BERLUSCONI? MI VOLEVA AL MILAN MA SCELSI LA JUVE” – “Per quanto riguarda Berlusconi, per me, è stata una persona importante per il calcio italiano. Sul fronte politico non sta a me giudicare. Quando ero alla Reggiana ebbi la possibilità di firmare sia per la Juve che al Milan, tuttavia scelsi i bianconeri perché sono sempre stato tifoso della Juve. Anche nel 97-98′ sono stato vicino al Milan, ma l’affare con il Marsiglia non si concluse ma non so bene il motivo. Ci incontrammo anche con Braida a Montecarlo. Durante un Trofeo Berlusconi mi paragonò a Di Stefano, un accostamento un po’ forzato ma che mi fece molto piacere. Era una persona con un grande cuore”. 

“LUKAKU NON E’ UN CAMPIONISSIMO” “Credo che nell’ultima occasione, nella finale di Champions, Lukaku poteva e doveva fare di più. Era in un posizione in cui poteva davvero fare meglio. Credo che lui abbia un problema mentale. Per me lui è debole mentalmente, spesso nelle partite importanti non c’è. E’ un ottimo calciatore, ma non un campionissimo. Non ha una personalità da top. Nei momenti complicati lui non c’è. Inzaghi ha fatto scelte giuste, anche io sarei partito con Dzeko. Simone ha fatto tutto quello che poteva fare dal punto di vista tattico. Il City ha avuto un po’ paura di vincere, i calciatori erano intimoriti e avevano una grande pressione addosso”. 

“L’INTER DEVE PROSEGUIRE SUL BLOCCO ITALIANO”: Deve tornare subito in campo e allo stesso tempo pensare a ciò che non ha funzionato per vincere. Testa bassa e migliorarsi, questa è la chiave. Quando si vuole vincere serve personalità e spirito di appartenenza. Forse quest’aspetto ultimamente sta mancando. L’Inter ha cinque italiani in rosa, deve ripartire da questo blocco. Così potrà continuare a vincere ed a fare bene”.

“FRATTESI PRONTO PER UNA BIG, SCAMACCA POTREBBE FAR COMODO AL MILAN”: Frattesi, sono due anni, che dico sia pronto per una big. E’ un centrocampista molto forte e con tanti margini di miglioramento. Scamacca potrebbe far comodo a tante squadre, ma credo che al Milan servirebbe maggiormente. E’ un attaccante con doti tecniche importanti e, nonostante l’ultimo anno non entusiasmante al West Ham, potrebbe far molto comodo ai rossoneri. 

PAULO SOUSA AL NAPOLI “Sousa al Napoli non so come potrebbe convivere caratterialmente con De Laurentiis. Paulo, conoscendolo, vuole essere un punto di riferimento per tutti. Convivere con De Laurentiis non è assolutamente facile. Ho condiviso lo spogliatoio con Deschamps, Conte e Sousa: tre ottimi allenatori. Chi preferisco? Con Conte e Deschamps, perché sono cresciuto con la mentalità vincente. Sousa sperò che possa vincere anche lui”.

“VLAHOVIC HA GRANDI QUALITA’ MA ALLA JUVE NON HA DIMOSTRATO QUANTO FATTO ALLA FIORENTINA”“Vlahovic via dalla Juve? Non so dare una risposta precisa. Dovrei vederlo tutti i giorni in allenamento per capire. A me pare che lui abbia tanta ansia quando gioca e questo è un limite. Giocare nella Fiorentina è una cosa, nella Juve è un’altra secondo me. E’ un calciatore che ha qualità importanti senza dubbio, ma nella Juventus non ha dimostrato le stesse cose viste con la Viola. Forse è arrivato con un po’ di presunzione a Torino, ora si è un po’ sciolto come la neve al sole. Comunque io non lo venderei, è un classe 2000 e può ancora “sbloccarsi”. Gli darei un altro anno di fiducia comunque”. 

“ROBERTO BAGGIO ERA UN CALCIATORE INCREDIBILE” – L’attaccante che mi ha impressionato di più nella mia carriera è stato Roberto Baggio. Un calciatore devastante, nel 93-94′ è stato qualcosa di incredibile. In allenamento era pazzesco. Lui giocava con una gamba sola, giocatore di classe e di un’eleganza incredibile. Giocarci insieme era un piacere. Sapeva fare assist e sottoporta era fortissimo. Vi racconto un aneddoto: al mio esordio con la Juve non mi fece tirare una punizione e nello spogliatoio mi rimproverò di avergli chiesto di poter calciare. Aveva una mentalità da numero uno”. 

 

Gianlorenzo Di Pinto

Gianlorenzo Di Pinto, classe ’96. Laurea Magistrale in Comunicazione e Culture Digitali. Giornalista e Web Content Editor. Sono appassionato di sport, sociologia, geografia, serie-tv e videogames. Dal 2019 nel giornalismo online. Su TvPlay, inoltre, sono co-conduttore degli approfondimenti settimanali sulla Serie B e Serie C.

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