Serie A, la questione diritti tv entra nel vivo: DAZN, Sky e Mediaset pronti a darsi battaglia. Le trattative incidono sul campionato.
La partita vera comincia dopo il triplice fischio: lo sanno bene i Presidenti delle squadre di Serie A che dovranno contendersi – a campionato finito – il pacchetto di esclusiva legato ai diritti tv. Lo sponsor non paga, investe e le compagini guadagnano: questo il teorema, quanto è l’assunto che deve essere stabilito. Motivo per cui ci sono le trattative pronte a influenzare i mercati e non solo. Tutto comincia il prossimo 26 giugno quando ci sarà l’apertura delle buste per conoscere i pacchetti a disposizione: dopo tante indiscrezioni, arriva la prima contezza della tornata.
Cosa si andrà a fare: le trattative entreranno nel vivo tra 6 giorni, il prodotto di punta del calcio italiano non ha raggiunto il minimo garantito. Pertanto occorre procedere con la compravendita privata, in altre parole bisogna trovare una soluzione che stia bene a tutte le parti in causa. Compresa la Lega Serie A. Nello specifico, cinque sono i rappresentanti e Presidenti che tratteranno con la pletora di emittenti pronte a darsi battaglia: si tratta dell’Amministratore Delegato di Lega Luigi De Siervo, seguito da Luca Percalli, Angelo Cappellini, Claudio Lotito, Aurelio De Laurentiis e Stefano Campoccia.
Rigorosamente in rappresentanza di Atalanta, Inter, Lazio, Napoli, Udinese. La trattativa privata, step successivo all’apertura delle buste, non incide sulla situazione dei pacchetti: i progetti restano tali, con relativi accordi, raggiunti e potenziali. Gli elementi sono inalterati per tutto lo stato della compravendita. Vale anche per lo sviluppo e la durata. 900 milioni di euro è il valore della base d’asta, come è stato nelle precedenti occasioni. Anche se, talvolta, si è andati un po’ oltre.
Appurato questo si passa alla presentazione delle offerte: prima ci sono i piani e le strutture garantite. Ogni emittente dovrà presentare progetti credibili sul piano dei servizi e delle opportunità , successivamente si passerà a parlare di soldi. Ciascuna offerta è vincolante; vale a dire che una volta espressa rappresenta un vincolo entro cui ci si deve muovere. Si parte da 3 e si arriva a 5 stagioni sportive di durata: questo il range su cui basarsi.
Parametro più largo rispetto agli altri anni, dove si è preferito investire su pacchetti da 3. Deve, inoltre, essere garantita la migliore copertura e livello di esposizione, anche a fronte di previsioni circa l’Audience e le quote di mercato stimato. In parole povere: quel che ciascuno dei partecipanti garantisce (qui torna il concetto di vincolante) poi deve mantenere. Sia in termini di investimenti, sia sul piano di mezzi. Una certezza che non sempre è avvenuta nel recente passato, ecco il motivo di alcune diatribe.
La partita presenta, nello specifico, 3 concorrenti. Sky, DAZN e Mediaset si daranno battaglia. Amazon pronto a intromettersi per quanto riguarda le coppe. La caccia è aperta: “Al mio segnale (di trasmissione) – al netto di pioggia e inconvenienti di sorta – scatenate l’inferno”. Vince chi resta (sintonizzato).
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