Sandro Tonali via dal Milan, Jacopo Galvani: “Un colpo al cuore”

Sandro Tonali ha lasciato un po’ a sorpresa il Milan, con il Newcastle che ha piazzato un’offerta davvero incredibile. Abbiamo ascoltato Jacopo Galvani che ha espresso il suo punto di vista sull’affare e sul momento dei rossoneri.

Il giornalista di MilanoRossonera e opinionista di TeleNova ha sottolineato come questa cessione improvvisa sia un duro colpo, ma come nonostante tutto ci sia assoluto bisogno di intervenire sul calciomercato.

Sull’addio di Sandro ha spiegato: “Non mi aspettavo la cessione di Tonali, è un colpo al cuore perché mi aspettavo tutto ma non lui. Mi sembrava un punto fermo e imprescindibile perché rappresentava e rappresenta il “milanismo”, lo spirito casciavit della squadra. Non me l’aspettavo. Di sicuro un’offerta del genere è irrinunciabile a 360°, sicuramente capisco il suo punto di vista e non lo vedo un tradimento perché non puoi rifiutare oltre il triplo del tuo ingaggio. Gli offrono 8 più 2 di bonus quando il Milan gli offriva 2.5. Non potevano far fronte alla situazione. Si tratta comunque di un duro colpo con Bennacer che tornerà dopo la Coppa d’Africa nel 2024. Non è una situazione facile da gestire“.

Chi arriverà? “Per come vedo io il calcio per sopperire alla dipartita di Tonali mi sarebbero piaciuto vedere arrivare Thiago Maia e Mateus Franca. Uno gioca nel San Paolo e il secondo nel Flamengo. Verosimilmente credo che arriverà Frattesi e penso che si chiuderà a breve per Marcus Thuram, 24-48 ore si chiuderà l’acquisto. C’è un interessamento forte per il ragazzino turco che promette molto bene“.

E poi… “La campagna acquisti non può essere finita qui. Ci saranno altre cessioni, spero non illustri, anche se so di ottime offerte per Maignan e Theo Hernandez. Spero partiranno Rebic, Messias, Origi, Saelemakers, rischiano tutti di partire. Detto questo vediamo. Adesso devono essere molto bravi. O saranno bravissimi come la Juventus che anni fa aveva venduto Zidane per prendere Buffon, Thuram e Nedved o si troveranno la sede del Milan in rivolta”.