E’ da poco terminata una delle stagioni più intense di sempre e il futuro sarà ancora peggio: cosa rischiano i calciatori?
Ormai da qualche anno a questa parte nel mondo del calcio ci si è cominciati a porre il problema delle troppe partite disputate nel corso di una stagione. Lo urla a gran voce anche la Federazione Internazionale dei calciatori professionisti (FifPro) che in uno dei suoi ultimi report ha snocciolato dati piuttosto preoccupanti.
Un esempio lampante riguarda Vinicius. A 22 anni, tenendo conto di tutte le partite stagionali sia con il Real Madrid che con la Nazionale ha giocato più del doppio di Ronaldinho alla stessa età. Discorso uguale per Mbappè o Bellingham che sono scesi in campo il 30% in più dei vari predecessori Henry o Gerrard/Lampard. Di fronte a questi ritmi, dunque, il rischio è che la carriera di un calciatore possa accorciarsi.
Le troppe competizioni, i viaggi continui e il notevole aumento dello stress fisico e mentale alla quale sono sottoposti i calciatori è ormai sotto gli occhi di tutti. Varane, ad esempio, lo scorso febbraio ha deciso di rinunciare alla Nazionale. “Le gare con il club sono già troppe e quello che ci viene chiesto sta superando ogni limite”. La situazione non migliorerà visto che dalla stagione 2024/25 si giocherà l’11% di partite in più a causa di competizioni sempre più corpose. Il rischio è quello di togliere ulteriore riposo e di vedere sempre meno calciatori in grado di restare competitivi anche in età avanzata.
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