Paolo Maldini, compleanno amaro: le ragioni dell’addio al Milan. L’ex bandiera rossonera poi diventato dirigente compie oggi cinquantacinque anni
Dei cinquantacinque anni che compie oggi, Paolo Maldini ne ha trascorsi non meno di trentacinque con due colori addosso, il rosso e il nero del Milan. Si può affermare senza tema di smentita che la storia stessa del club meneghino sia legata doppio filo a quella dell’ex difensore e capitano.
Da giocatore Maldini ha contribuito alle straordinarie vittorie del club, a lungo dominatore in ambito nazionale e internazionale. Da direttore generale ha riportato il Diavolo alla conquista dello scudetto mettendo fine a un lungo periodo di anonimato. Ma la seconda avventura di Maldini in rossonero si è conclusa, all’improvviso e senza alcuna avvisaglia, un paio di settimane fa per la decisione unilaterale presa da Gerry Cardinale il front-man del fondo d’investimento RedBird proprietario del club.
Sulle ragioni profonde dello strappo, brutale e definitivo, tra il Milan e un pezzo così importante della sua storia regna l’assoluta incertezza. Forse solo le persone più vicine a Paolo Maldini conoscono la verità ma intorno a questa vicenda è calata una coltre impenetrabile di silenzio. Secondo qualche indiscrezione circolata subito dopo il suo addio, pare che Gerry Cardinale non sia rimasto affatto contento (eufemismo) dell’ultima campagna acquisti realizzata dallo stesso direttore generale in tandem con Ricky Massara.
In particolare i circa 30 milioni spesi, secondo Cardinale buttati dalla finestra, per l’acquisto del trequartista belga Charles De Ketelaere, hanno mandato su tutte le furie il manager americano. Un’operazione rivelatasi fallimentare alla luce del rendimento offerto dal giovane talento del Bruges che il nuovo proprietario del Milan ha rinfacciato a Maldini subito dopo la fine della stagione. Ed è proprio sul nome di De Ketelaere che si sarebbe consumata la rottura definitiva tra il club e il suo ormai ex direttore generale.
A questo punto, archiviata l’esperienza al Milan, c’è da capire se i due ex dirigenti rossoneri continueranno a lavorare insieme altrove. Sembra difficile poterli vedere in un altro club italiano, mentre qualche voce circola in merito a un loro possibile approdo all’estero. Il lavoro svolto da Maldini e Massara in questi anni è stato apprezzato soprattutto in Premier League. E chissà che non sia qualche club inglese a volersi giovare del loro bagaglio di esperienza. Staremo a vedere.
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