Quanti, e quali, ristoranti sono rimasti aperti dopo l’intervento di Antonino Cannavacciuolo con il suo Cucine da Incubo? Tutta la verità.
Un format affascinante che ha regalato al grande pubblico tante emozioni ma, per certi versi, anche drammatico: Cucina da Incubo di Antonino Cannavacciuolo è un decisamente un programma che va oltre il semplice aspetto culinario.
Ricostruzione, speranza, rinascita. Ma anche drammi e cadute rovinose. Cucine da Incubo, il programma in onda dapprima su Discovery e poi su Sky Uno, condotto da Antonino Cannavacciuolo, è un programma che ha regalato grandi momenti ai telespettatori. Il format è stato reso famoso dallo chef britannico Gordon Ramsey – nella versione UK e degli Stati Uniti – e in Italia è stato affidato al grande cuoco napoletano. Del resto, chi meglio dello chef partenopeo: dalla gavetta nella sua Vico Equense ha scalato le grandi gerarchie della cucina italiana in pochi anni, fino alle tre stelle Michelin con la sua Villa Crespi.
Nel corso di diverse interviste, Antonino Cannavacciuolo ha raccontato i momenti più difficili delle sue esperienze. Il programma è arrivato alla nona stagione e lo chef napoletano ha visitato 74 locali tra ristoranti, osterie, trattorie, pizzerie ed agriturismi. Parlare di un solo intervento nella ristrutturazione dei locali o della cucina sarebbe certamente riduttivo. Cannavacciuolo si immerge in una realtà molto complessa: nella maggior parte dei casi si tratta di locali a conduzione e gestione familiare, in enorme difficoltà. Lo chef deve dunque, come primo passo, decidere se consigliare una modifica oppure addirittura una chiusura: e questo è un passo molto importante nel programma. Quando, in accordo con i proprietari e i gestori, lo chef inizia il suo lavoro mette tutto se stesso e la sua incredibile esperienza.
I locali ristrutturati, cambio di gestione della sala, della cucina e di tutto il personale, ma anche del menù. Molti locali necessitano di un salto coraggioso che non tutti sono disposti a fare. Nel corso degli anni, alcuni rumors, hanno accusato il programma di non mostrare il “dopo”, e cioè dopo il famoso “Adios” – battuta pronunciata da Cannavacciuolo alla fine della puntate diventata notissima – dello chef. In realtà, come dimostrano i dati, la grande maggioranza dei locali che hanno partecipato al programma sono ancora aperti: alcuni hanno cambiato gestione o nome, altri invece hanno chiuso ma a distanza di qualche tempo dall’intervento dello chef. Del resto, come detto dallo stesso chef: “Cannavacciuolo non può farci niente se non rispettano le regole”.
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