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GRASSANI: “MBAPPE’ PUO’ RESCINDERE DAL PSG: ECCO I PRESUPPOSTI”

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Leonardo Zullo

L’avvocato Mattia Grassani è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT

Kylian Mbappé (ANSA) – TvPlay.it

MBAPPE’ PUO’ RESCINDERE SE I COMPORTAMENTI DISCRIMINATORI DEL PSG SARANNO CONFERMATI” – “Mbappé può citare il PSG per mobbing? Il caso di mobbing nel calcio non è unico e isolato. E’ chiaro che quando si tratta di un calciatore che ha disputato pochi mesi fa la finale della coppa del Mondo e che ha un valore di mercato pregiatissimo, potremmo dire che è un casus senza precedenti, in termini di discriminazioni. I torti e le ragioni sono difficili da delineare. Siamo ancora nella fase di preparazione del campionato, ci sono tournée e già si rivendicano esclusioni, mancate convocazioni, per cui questo credo si possa definire l’esaltazione della conflittualità di calcio di vertice. Tutte e due le parti hanno diritti e doveri e le strategie che adotteranno a partire dagli allenamenti alla disputa delle gare, alla visibilità che daranno o meno al giocatore, alle amichevoli a cui il giocatore parteciperà o meno, potranno far pendere l’ago della bilancia a favore dell’uno o dell’altro. La risoluzione del contratto è possibile se i comportamenti mobbizzati e discriminatori del club saranno confermati. D’altra parte il club può afferrare una causa di risarcimento milionario se il giocatore si sottrae a doveri contrattuali ed inadempienti nei confronti della società. Questi comportamenti svaluterebbero il valore del cartellino del calciatore. E’ una telenovela, siamo solo all’inizio, ma ci saranno altre puntate di alto interesse giuridico”.

MBAPPE’ PUO’ LIBERARSI DAL PSG E OTTENERE UN RISARCIMENTO“- “Mbappé può svincolarsi dal club? Sì, la risposta è affermativa, se i comportamenti non si limitano alla non convocazione ad una sola partita di campionato. Ma una situazione reiterata di mancata presa di considerazione del calciatore, di messa ai margini dello stesso, con un movente direi assolutamente chiaro: la volontà del calciatore di non rinnovare. Quando un calciatore arriva all’ultimo anno di contratto, in ogni campionato, a qualunque livello, entra in fase critica con il club e questo matrimonio si può rompere per colpa dell’uno o dell’altro. E se al 13 agosto a Mbappé sarà stato impedito di svolgere qualsiasi attività organizzata con la prima squadra, quindi far parte degli allenamenti, riunioni con allenatori, convocazioni per gare di campionato, allora potrebbero sussistere i presupposti perché Kylian ricorra alla giustizia sportiva francese e ottenga la risoluzione del contratto con il PSG, oltre ad un cospicuo risarcimento economico. A quel punto sarà libero di legarsi con qualsiasi altro club”.

TANTI CALCIATORI VANNO IN UN CAMPIONATO CHE NESSUNO CONOSCE E NON SI SA DOVE SI ANDRA’ A FINIRE“-  “Il caso Mbappé è l’esaltazione della conflittualità tra soggetti all’interno dei quali non si può parlare di mobbing, non stiamo parlando di un operaio che guadagna mille euro al mese, ma di protagonisti assoluti dello sport, nel mondo sociale e economico. L’effetto perverso che si genera vedrebbe un player che si è affacciato l’altro ieri al calciomercato e che sta drogando qualunque normale trattativa: è ovvio che è un campanello d’allarme. Il calcio è sfuggito al controllo dell’UEFA, della FIFA, delle singole federazioni…non è più calcio, ma rincorsa ai Buffalo Bill di fine carriera. Non è il caso di Mbappé, ma di Cristiano Ronaldo e ragazzi di 35-36 anni che guadagnano cifre elevatissime. Stanno tutti impreziosendo un campionato che nessuno conosce e non si sa dove si va a finire. L’esperienza del Mondiale in Qatar è stata profondamente indicativa. Doveva nascere una mission calcistica, ma finiti i mondiali hanno smontato gli stadi, sono stati riconvertiti, sono stati riciclati e nessuno sa più cosa stia succedendo a Doha dove sono morti migliaia di operai. Il calcio europeo sta soccombendo a questa forza totalmente impari che dal Medio Oriente ci depreda dei calciatori. I club sono carnefici e anche vittime. Non credo che questo fenomeno possa rientrare a breve, ma si creeranno più spaccature e campionati europei più poveri.

Leonardo Zullo

Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista e telecronista di calcio (maschile e femminile), calcio a 5 e calcio a 8. Appassionato di ogni tipo di sport, dall’atletica al nuoto, con un particolare debole per il mondo del pallone nonostante gli 8 anni di basket. L’NBA ha perso un talento. Dedizione e divertimento le chiavi del successo.

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