Luvumbo Zito timbra il cartellino a Bologna, siglando la prima rete in serie A. Ecco cinque cose che non sapevi sul nuovo talento angolano
Il Cagliari va avanti a Bologna nella difficile trasferta del Dall’ara grazie alla rete di Luvumbo Zito.
Un gol arrivato al 22º minuto e che sblocca una gara difficilissima, che durante la stagione potrebbe avere sapore di una salvezza importantissima per la compagine cagliaritana.
Se i calciofili più attenti o i pazzi di fantacalcio già lo conoscevano, per molti il centravanti del Cagliari è una grande incognita, eppure tanti in Europa ne avevano già sentito parlare.
Innanzitutto perché il Guardian dopo il mondiale Under 20 lo aveva inserito tra i 100 giovani più interessanti, rimanendo sbalordito dalle ottime prestazioni fatte in nazionale, finendo poi anche fra i 60 talenti emergenti del 2019.
Il ragazzo, però, a Cagliari, una volta preso, non è stato lanciato in prima squadra, ma parcheggiato in primavera e prestato in serie B al Como, senza giocare mai fra infortuni e tanta (forse troppa) panchina.
L’unico mezzo che lo portava a sognare la titolarità era proprio quella Playstation, sua grande passione, con la quale si dilettava tutti i giorni.
Davanti alla console, ascoltando la sua musica preferita, il rap, che lo ha sempre appassionato.
Poi giorno dopo giorno scala le gerarchie: esplode nella primavera del Cagliari, dopo una prima impressione non buona, ma consapevole di essere partito da raccattapalle.
Lo chiamano a giocare a otto anni al Guelson, mentre raccoglieva palloni per i più grandi.
Il presidente, infatti, notò che nei momenti in cui la partita si fermava, Zito si metteva a fare i numeri con il pallone tra i piedi, garantendo magie a chi lo guardava. Così spinse per il suo inserimento in squadra.
Quando fece un provino, arrivò a giocare senza scarpe, ma l’allenatore lo scartò.
Niente da fare: il presidente insistette per farlo giocare ala d’attacco, dove iniziò a distruggere difese.
E adesso, che ha iniziato anche in Serie A, lasciando il segno alla sua seconda gara da titolare, non ha proprio più intenzione di fermarsi.
Con Petagna, Di Pardo, Shomurodov, Pavoletti, Oristanio e (quando tornerà) Lapadula, ci sarà da sgomitare in attacco, ma lui ha già messo il piede in avanti.
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