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BERTOTTO: “SPALLETTI L’UOMO GIUSTO PER L’ITALIA. A UDINE DIANO TEMPO A SOTTIL”

Valerio Bertotto, ex giocatore dell’Udinese, è intervenuto ai microfoni di TvPlay

“SPALLETTI L’UOMO GIUSTO” – “Spalletti è l’uomo giusto al momento giusto. Ha un livello di maturità tecnica e calcistica talmente elevata che credo non potesse crearsi la situazione migliore. Il successo del Napoli viene da lontano, dalla sua competenza e dalla voglia di innovarsi. E’ la ciliegina sulla torta, ha dimostrato al mondo intero quanto fosse bello vederli giocare. Sono felice che sia andato in Nazionale e sicuro che farà bene”.

“IMMOBILE GIUSTO COME CAPITANO” – “La carriera di Immobile è stata un crescendo. Per il modello di gioco di Spalletti credo sia la persona adatta a proseguire il cammino. Rispecchia quello che fa nella Lazio. E’ un ragazzo che ha vissuto l’Italia per anni. Perché non la fascia di capitano? Nel momento in cui entri in quella cerchia la maglia della Nazionale ti entra dentro il sangue. Fatico a pensare che non si senta capitano al 100%”. 

“CHIESA CON SPALLETTI PUO’ ESSERE DEVASTANTE” – “Se parliamo di 433 come impronta che lui vuole dare è chiaro che Chiesa è una punta esterna, così come gli altri giocatori sono funzionali a questo stile di gioco. Rapidi, veloci, bravi nell’uno contro uno. Nel 352 Allegri lo fa giocare da seconda punta ma lo mette al centro del campo, con la possibilità di muoversi di più. A me piace molto da esterno, per una filosofia professionale. E’ un calciatore moderno. Penso che in Nazionale possa essere devastante”. 

“CHIESA-VLAHOVIC COPPIA BEN ASSORTITA” – “La coppia Vlahovic – Chiesa funziona. Si vede che hanno feeling, non solo tecnico ma anche umano. Si vede che si cercano. La ritengo sicuramente la coppia della Juventus più funzionale.” 

“ALLEGRI NON E’ IL PROBLEMA DI VLAHOVIC” – “Il problema di Vlahovic è stato fisico. E’ un attaccante forte e moderno. Io non me la sentirei mai di discuterlo. Non credo sia Allegri il suo problema. Se sta bene ha dimostrato di avere numeri eccezionali” 

“LOCATELLI PUO’ FARE IL PLAY” – “Le qualità di Locatelli sono definite. Nel corso degli anni il ragazzo è cresciuto, sia fisicamente che nella visione dell’essere centrocampista. Io lo vedo molto play davanti alla difesa. Ha la capacità di dettare i tempi. Se fa step in avanti nella velocità di pensiero e di esecuzione per me è un ruolo che gli calza in maniera particolare. Penso che con Spalletti possa fare bene”. 

“L’UDINESE VERRA’ FUORI, SI DIA TEMPO A SOTTIL” – “L’Udinese quest’anno ha cambiato in alcuni ruoli significativi uomini con capacità tecniche e motivazionali di un certo tipo. La squadra si è ringiovanita, sono arrivati ragazzi stranieri che devono mettersi a disposizione di un percorso di crescita. L’Udinese è un posto tranquillo ma con peculiarità forti. Sta a Sottil trovare il modo di farli crescere, ma va dato tempo. Ma la squadra c’è. Non è partita bene, ma è sempre stata una squadra che con lavoro e organizzazione e la compattezza che c’è all’interno alla fine viene fuori”.

“CON SPALLETTI RAPPORTO SCHIETTO” – “Spalletti pretende molto, chiede tanto ma dà anche tanto. Il rapporto è schietto, diretto e sincero nella misura in cui c”è da parte di entrambi un rapporto onesto. Da capitano ho avuto nei momenti in cui ci son stati momenti di scontro ma come succede nelle famiglie quando c’è unità di intenti e serietà professionale e umana da parte di entrambi una stretta di mano sistema tutto. E’ una persona molto competente e bravissimo a gestire. Non gli manca il carattere”. 

“DI SPALLETTI RICORDO CHE…” – “Di ricordi ne avrei tantissimi, sono stato tre anni e mezzo con Spalletti in carriera in un momento bellissimo dell’Udinese. Ci siamo qualificati in Champions con lui. Questa voglia di alzare l’asticella era palese. Un aneddoto che ricordo con piacere è un allenamento che abbiamo fatto dopo aver raggiunto i fatidici 40 punti della salvezza.  Mi ha chiesto “Capitano cosa vogliamo fare adesso, remi in barca oppure?”.  Io risposi “Non se ne parla, giù a manetta. Andiamo a vincere ancora”. Sapevo che la domanda aveva una risposta scontata ma ha trovato pane per i suoi denti”. 

“MI INCURIOSISCE THURAM” – “Sono curioso di vedere Thuram, ha grandi potenzialità. Ha già avuto qualche lampo e spunto. Voglio seguirlo con attenzione”.

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