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Juventus, luci e ombre sull’inchiesta Prisma: la frase in diretta fa discutere

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Juventus che continua ad andare avanti per la sua strada nell’inchiesta Prisma. Con lo spostamento a Roma del processo, si è aperto ulteriormente il dibattito.

Non è certamente un momento semplice per la Juventus. Se da un lato si cerca di ripartire con un nuovo entourage societario e con una squadra che si trova al terzo posto in classifica, dall’altro c’è la vecchia dirigenza che prova sempre a lottare in merito alla questione dell’inchiesta Prima. Una lotta alla sopravvivenza dove chi avrà più forza, riuscirà alla fine a spuntarla.

Intanto, un primo punto sono riusciti a metterlo a segno i legali dei bianconeri, riuscendo a far spostare il processo da Torino a Roma. Da tempo i legali della Juve chiedevano che non fosse la Procura di Torino ad occuparsi dell’inchiesta ed avevano indicato Milano o la capitale come soluzioni. Il motivo? Per un difetto di competenza territoriale. Tutti si aspettavano la prima soluzione ma alla fine è stata indicata Roma.

Juventus e l’inchiesta Prisma: la frase in diretta fa discutere

A parlare di tale argomento è stato Marco Bellinazzo, giornalista, che ai microfoni di TvPlay ha detto: “Caso Juventus? L’azione penale è obbligatoria, c’erano gli elementi per farlo. Va difeso e tutelato, mi piace sempre poco quando ci si ritrova a leggere sui giornali parziali intercettazioni che solitamente escono dagli ambienti giudiziari. Questo infanga dei profili e non ci fa essere massimo rispetto per chi indaga e chi è indagato. A volte chi indaga si fa prendere dall’ansia di notorietà e ci sono rapporti strani spesso tra chi indaga ed alcuni giornalisti. Non è questo il caso, parlo in generale”.

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Prima vittoria dei legali bianconeri: processo a Roma (La Presse, TVPlay)

C’è sempre ovviamente chi parla di danni sportivi ma su tale argomento, Bellinazzo è molto chiaro: “In ambito di giustizia sportiva, la Juventus patteggiando ha accettato la legittimità dell’inchiesta, sarebbe complicato poi chiedere i danni qualora ci fosse il riconoscimento dell’innocenza degli indagati. Finché si fa giustizia, ne giovano tutti“.

Dunque, a prescindere dalle varie ipotesi e idee, ora che la competenza è stata spostata alla Procura di Roma, non resta che attendere per comprendere come terminerà l’inchiesta e quali saranno gli eventuali risvolti di tutta questa vicenda sia per la Juventus, sia per gli ex dirigenti che per tutto il calcio italiano che, in un modo o in un altro rischia di essere coinvolto.

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